L’argomento scomodo dei peti, dovuta ad una flatulenza improvvisa o motivata da altro è sempre fonte di imbarazzo, se non siamo soli.
I peti sono gas che fanno parte della fisiologia umana e non unicamente un problema digestivo.
Peti, quella flatulenza fisiologica del corpo umano
La flatulenza, si genera nel nostro sistema digestivo, in particolare nel colon, ossia l’ultima parte dell’intestino. Si produce soprattutto quando si assumono cibi che contengono fibre vegetali, che non possiamo assimilare ma che i microrganismi della flora usano come nutrimento.
I peti sono il risultato della fermentazione di queste fibre, per la produzione di energia, dovute principalmente a batteri. Oltre a ciò i lieviti e protozoi, i quali hanno tra l’altro un’alta concentrazione di metano, e anidride carbonica.
Ma oltre a questa ci sono altre molecole, che seppure in volume minore, sono alla base dell’olezzo malevolo dei peti:
- acido butirrico, che puzza di burro rancido,
- idrogeno solforato, che conferisce loro tipico odore di uova marce.
La flatulenza e l’espulsione dei peti, detto comunemente scoreggiare, potrebbe apparire come un disadattamento evolutivo al cibo vegetale, in considerazione del fatto che siamo cacciatori carnivori.
Si tratta di uno dei risultati della sintonia con i batteri dell’intestino e, e di conseguenza come qualcosa che produce dei vantaggi all’organismo.
Sarà strano a dirsi ma la “misura di una giusta emissione” dovrebbe essere di almeno 14 al giorno.
Tuttavia a quanto si legge su alcune riviste che trattano l’argomento dal punto di vista medico, la flatulenza ci metterebbe al riparo fra le altre cose dall’essere affetti dai diverticoli.
Si tratta di una attitudine del colon a dare origine a pieghe in alcune sue parti, che formando sacchetti intrappolano flora intestinale, che infiamma la parte. I gas prodotti con la flatulenza gonfiano l’intestino ed ostacolano la formazione di diverticoli o eliminandoli prima che si chiudano.
Un ostacolo contro eventuali peritoniti
Lo stadio finale dell’infiammazione di un diverticolo potrebbe portare allo scoppio e all’espulsione di moltissimi batteri in tutto il corpo, determinando la peritonite e la setticemia.
I peti come sistema di allarme alimentare
Quando siamo in presenza di un regime alimentare equilibrato e ricco di fibre, si ha un andamento abbastanza regolare dei movimenti intestinali e ci si abitua ad esso.
In ogni caso potremmo notare che qualcosa si è alterato se la nostra flatulenza ha un odore anormale. Da questi cambiamenti possiamo comprendere che qualcosa nella nostra dieta sta peggiorando.
In questo modo è possibile intervenire per eliminare il problema o per consultare un medico per evitare ulteriori problemi.
La flora intestinale
La flora intestinale è un complesso di microrganismi che popolano il nostro intestino, ma non tutti sono della stessa specie. La maggior parte di essi è benefica, altri però possono essere causa di intossicazione.
Per quest’ultimi è normale che siano in proporzioni minori, al contrario, se il loro numero aumenta, causeranno problemi intestinali.
Secondo alcuni studi, i gas derivanti dalla fermentazione delle fibre, ossia le flatulenze, contribuiscono ad avere sotto controllo le comunità di microbiota maligni, o almeno avversi ai nostri interessi, in quanto creano un ambiente tossico che ostacola la loro crescita.
Tonificare lo sfintere e il pavimento pelvico
In ogni caso, avere un certo controllo dei propri peti non è una cosa negativa e questo non solo per l’olfatto altrui, dato che il loro odore generalmente non è affatto piacevole. Ma anche per mantenere il proprio sfintere anale in forma.
Un ano tonico è importante per evitare l’incontinenza e controllare il transito fecale. Inoltre, esercitiamo involontariamente i muscoli alla base del bacino, il cosiddetto pavimento pelvico, rafforzandoli così per un migliore rapporto sessuale e anche, negli individui maturi, per evitare perdite di urina.