Rosa Alfieri ha urlato, ha cercato di scappare, probabilmente per sfuggire a un tentativo di stupro, ma tutte le sue forze non sono bastate per salvarsi.

Le forze dell’ordine stanno ancora cercando il vicino di casa, l’inquilino 31enne che avrebbe ucciso la vittima, prima di darsi alla fuga.
Omicidio a Grumo Nevano: Rosa Alfieri uccisa in casa del vicino
L’hanno sentita urlare, chiedere aiuto, tentare di opporsi a quella furia cieca: ma le sue giovani forze non sono bastate per sfuggire al drammatico destino che la vita le aveva riservato.
Rosa Alfieri, 23enne di Grumo Nevano (Napoli), è morta intorno alle 21 di martedì sera, nell’appartamento del vicino di casa, al piano terra dello stabile in cui viveva con i genitori.
Sono stati proprio la mamma e il papà ad allertare i soccorsi: dalla loro abitazione al primo piano, per primi, hanno sentito le urla della figlia e sono corsi a controllare, ma quando sono giunti nell’appartamento del vicino hanno trovato la ragazza, ormai senza vita, stesa sul letto.
I sanitari del 118 sono giunti sul posto nel giro di pochi minuti, ma per Rosa Alfieri non c’è stato nulla da fare.
Sul suo corpo non c’erano segni di violenza: è plausibile quindi che la giovane sia stata strangolata, ma sarà l’esame autoptico a confermare le cause della morte.
Il corpo senza vita di una ragazza di 23 anni,Rosa Alfieri,è stato trovato all’interno dell’abitazione di un vicino, a Grumo Nevano, nel Napoletano. Sarebbe stata strangolata Il vicino di casa è in fuga. Potrebbe essere lui l’assassino della giovane. pic.twitter.com/lLCsmy2170
— Franco Scarsella (@FrancoScarsell2) February 1, 2022
Si cerca il vicino di casa
Al momento, l’ipotesi più plausibile è che la giovane sia stata uccisa dal vicino di casa, un 31enne che da poche settimane aveva preso in affitto l’appartamento dove è avvenuto il delitto, in via Risorgimento, a Grumo Nevano.
Elpidio D’Ambra è al momento ancora irrintracciabile. Le forze dell’ordine lo stanno cercando ormai da oltre 12 ore, ma le ricerche non hanno dato ancora nessun esito.

Il cadavere della vittima si trova ora nell’istituto di Medicina legale dell’ospedale di Giugliano per gli accertamenti medico-legali.
All’uscita del feretro dal palazzo di via Risorgimento, le urla di parenti e amici di Rosa, accorsi sul luogo della tragedia, hanno squarciato il silenzio.
“Non meritava questa fine. Era una ragazza bella e riservata, non meritava di morire così”
è il grido di dolore di quanti conoscevano la 23enne.
Una morte ancora tutta da chiarire, come da chiarire è il movente dell’ennesimo femminicidio costato la vita a una giovane ragazza.
Rosa lavorava in una tabaccheria, una giovane come tante, con sogni in tasca e nella testa.