La truffa del phishing all’INPS dilaga e tra le tante mail raggiro che vengono inviate ci sono anche quelle dei falsi rimborsi.
Sono centinaia gli italiani che purtroppo, cadono quotidianamente nelle truffe online.
Inps, messaggi truffa
I messaggi di truffa non hanno limiti di invio, infatti molti sono inviati sulla piattaforma di WhatsApp, per via sms, altre invece tramite via mail.
È una comunicazione in apparenza verosimile, da parte di aziende e in generale da parte di organizzazioni che presumibilmente hanno delle comunicazioni da trasmettere.
Nella maggior parte dei casi sono sollecitati dati personali o bancari per presunti pagamenti o rimborsi.
Nella maggior parte dei casi sono sollecitati dati personali o bancari per presunti pagamenti o rimborsi. Il più recente raggiro di cui si ha conoscenza vede l’Inps, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale a cui sono iscritti la maggior parte dei lavoratori.
Il raggiro via email con tanto di logo
Il testo del messaggio, che segue riporta quanto inviato a molti iscritti in testa per convincere della bontà dell’invio è visibile il logo dell’ente previdenziale. Per rendere ancora più credibile il messaggio un numero identificativo della pratica.
A prima vista, può sembrare un messaggio che non desta sospetti, in particolare se in altri tempi si è reclamato un pagamento arretrato che non si doveva effettuare.
“Con la presente comunicazione la informiamo che il nostro sistema automatico ci ha indicato che lei soddisfa tutti i requisiti e le condizioni per recuperare l’importo di 813,00 euro sulle tasse e/o contributi pagati nell’anno 2021”.
L’inganno continua i quanto nella mail, è presente che il rimborso non è avvenuto per problemi tecnici infatti riporta quanto segue:
“Tuttavia, abbiamo provato ad effettuare il pagamento dell’importo indicato tramite bonifico bancario ma l’operazione non è andata a buon fine perché i suoi dettagli bancari che sono nel nostro possesso risultano errati o incompleti”.
Lo scopo di questa sezione del testo è la parte che, in ogni truffa online, è quella che anticipa la richiesta dei dati anagrafici della persona che è stata classificata come vittima di phishing.
A questo punto per risolvere il problema del “mancato rimborso” viene consigliato di cliccare sul link che viene riportato nella email per aggiornare e gestire a questo punto i dati del proprio profilo.
Il numero verde riportato per dare maggiore credibilità alla truffa in realtà è quello di una nota banca italiana, del tutto estranea alla richiesta.
Quando si ricevono mail di questo tipo è bene telefonare all’ente di riferimento, così da ricevere una conferma o smentita di quanto richiesto nella mail