Agitu Gudeta venne brutalmente assassinata il 28 dicembre di 2 anni fa nella sua azienda agricola a Frassilongo, Trentino.
La donna venne trovata senza vita, nella sua camera da letto, con il cranio fracassato. Autore del delitto il 32enne del Ghana, Suleiman Adams, che confessò di averla uccisa per uno stipendio non pagato.
Il delitto di Agitu Gudeta
Era fuggita dall’Etiopia, sua terra d’origine, per scampare alle persecuzioni. In Italia era diventata il simbolo dell’integrazione.
Proprio in questa terra, che sembrava averle regalato tanti sogni, Agitu Gudeta, 42 anni, ha trovato la morte.
Il 28 dicembre del 2020, la donna venne trovata senza vita nella sua azienda agricola a Frassilongo, in Trentino. Agitu aveva il cranio fracassato e sul corpo segni evidenti di una violenza sessuale, confermata poi dall’esame autoptico.
Esattamente tre giorni dopo il delitto, il 31enne ghanese Suleiman Adams confessò le sue colpe, ammettendo anche di aver abusato della vittima, quando era ormai agonizzante.
L’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite, che i due avevano avuto la sera prima per via di uno stipendio non corrisposto al 32enne.
L’uomo ha impugnato un martello, che la donna teneva nella sua camera da letto, e l’ha colpita più volte alla testa. Poi ha abusato di lei.
Agitu Gudeta
Violentata e uccisa a martellate
e c’è chi prova pure a strumentalizzare#Agitu https://t.co/UA06yN0hKu
— flavia amabile (@flaviaamabile) December 30, 2020
In Trentino Agitu Gudeta aveva fondato l’azienda agricola “La capra felice”. Dalle violenze del suo Paese d’origine era riuscita a fuggire, ma anche in Italia aveva dovuto fare i conti con la realtà.
“Mi insultano, mi chiamano brutta negra, dicono che me ne devo andare e che questo non è il mio posto”
aveva denunciato la 42enne.
Chiesti 19 anni e 4 mesi per l’assassino
Come riferisce Tgcom24, il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 19 anni e 4 mesi per il reo confesso dell’omicidio di Agitu Gudeta.
È la pena massima prevista per un giudizio con rito abbreviato. Le accuse per il 32enne Suleiman Adams sono di omicidio volontario e violenza sessuale.
L’uomo era un dipendente della vittima. Era stata proprio lei a richiamarlo, dopo aver già lavorato con lui, per chiedergli di occuparsi del pascolo delle capre.
Il ghanese viveva in un appartamento al primo piano, nello stesso stabile in cui abitava la vittima.
La mattina del delitto Agitu aveva appuntamento con un geometra, ma a quell’incontro non si era mai presentata.
Così la vicina di casa, insospettita da quell’insolita assenza, si era recata in casa della vittima, scoprendo il corpo senza vita di Agitu in camera da letto.