Amazzonia, è allarme rosso: a gennaio persi 430 chilometri quadrati di foresta

Quello appena trascorso è stato il mese con il più alto tasso di deforestazione degli ultimi 15 anni. La foresta pluviale dell’Amazzonia ha perso 9.724 chilometri quadrati di terreno nel 2021. 

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Amazzonia – Lettoquotidiano.it

Da quando Bolsonaro è diventato presidente del Brasile, la deforestazione è cresciuta del 53%.

Amazzonia: triste record per la foresta pluviale

Un nuovo record per l’Amazzonia: la foresta pluviale più grande al mondo ha perso 430 chilometri quadrati di verde nel solo mese di gennaio. Un’area estesa come Napoli, Milano e Palermo messi insieme.

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Foresta amazzonica – Lettoquotidiano.it

“Un numero così alto a gennaio, quando c’è il picco della stagione delle piogge, deve attirare la nostra attenzione e farci preoccupare”

ha spiegato Claudio Angelo di Climate Observatory, network locale che riunisce gruppi ambientalisti.

Nell’anno appena trascorso si è registrato un altro record, tutt’altro che positivo. Nel 2021 infatti la foresta pluviale dell’Amazzonia ha perso 9.724 chilometri quadrati di terreno, un’area vasta quanto l’intero territorio delle Marche.

Rispetto all’anno precedente, che era già stato molto critico, il tasso di deforestazione è cresciuto del 33%.

I dati purtroppo non sono più una sorpresa, in particolare da quando Jair Bolsonaro è diventato il nuovo Presidente del Brasile, nel 2019.

La politica di Bolsonaro

A peggiorare la situazione è certamente la direzione politica del presidente Bolsonaro, che, nonostante le promesse fatte ai cittadini, non sembra voler cambiare rotta.

Stando a quanto rivelato da una recente indagine, alcuni agricoltori brasiliani sarebbero stati autorizzati a ricevere prestiti sovvenzionati dal governo per acquistare trattori e altro materiale necessario alle coltivazioni.

Sono proprio gli agricoltori e pastori quelli che traggono i maggiori profitti dalla deforestazione dell’Amazzonia, visto che possono estendere le loro colture e pascoli sui terreni della foresta pluviale.

A concedere i prestiti è stata la Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale, attraverso un programma voluto proprio dal presidente Bolsonaro.

“Il governo federale sta agendo con più forza nel 2022 per combattere i crimini ambientali”

ha commentato il ministero del Brasile.

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