L’incendio a bordo del traghetto sarebbe stato originato da un camion riposto nella stiva. Dei dodici dispersi, uno è stato tratto in salvo ieri mattina.
Un secondo camionista è stato trovato senza vita a bordo del suo camion. Mentre si cercano le altre 10 persone di cui non si hanno più notizie dalla notte tra il 17 e il 18 febbraio, si temono sversamenti in mare.
Ore di paura quelle vissute dai passeggeri e dal personale di bordo della Euroferry Olympia, il traghetto della Grimaldi Lines andato in fiamme nella notte tra il 17 e il 18 febbraio scorsi.
A bordo dell’imbarcazione viaggiavano 290 persone, di cui 51 membri dell’equipaggio. Domenica mattina i dispersi erano ancora 12. Uno di loro, un camionista italiano, è stato tratto in salvo nelle scorse ore, mentre la prima vittima è stata rinvenuta a bordo di un camion.
Come riferisce Quotidiano.net, si tratta di un camionista serbo di 58 anni morto carbonizzato.
Il traghetto è partito la notte tra il 17 e il 18 febbraio scorsi dal porto greco di Igoumenitsa, in direzione Brindisi. L’incidente è avvenuto poco dopo le 4 del mattino, al largo della costa nord dell’isola greca di Corfù.
Quando è divampato l’incendio, il personale di bordo ha tentato di spegnere le fiamme. È stato subito chiaro che non sarebbe stato possibile farcela da soli, e sono stati quindi allertati i soccorsi.
Il comandante dell’Euroferry Olympia ha quindi ordinato di evacuare il traghetto, riunendo la gran parte dei passeggeri sul ponte.
Sono quindi partite le operazioni di salvataggio e i primi passeggeri sono sbarcati a Corfù.
Domate le fiamme: si cercano i 10 dispersi
Intanto, come riferisce l’Ansa, le fiamme sul traghetto della Grimaldi Lines sono state spente. Proseguono quindi le operazioni di salvataggio per cercare di recuperare le 10 persone che ancora mancano all’appello.
Dopo il ritrovamento del corpo carbonizzato di un camionista serbo, le speranze di trovare ancora in vita i 10 dispersi sono sempre più flebili.
Stando ai primi accertamenti, sembra che l’incendio sia divampato da un camion che si trovava nella stiva della nave.
Le temperature all’interno del traghetto sono ancora altissime, per via dei 3 giorni di rogo che l’hanno colpito, mentre l’accesso ai garage è ancora difficile per via dei fumi.
Intanto, il timore è che si possano verificare anche sversamenti in mare. A bordo del traghetto c’erano 800 metri cubi di carburante e 23 tonnellate di merci pericolose.
In merito alla questione, il ministro italiano per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha assicurato che al momento non esiste rischio di sversamento, anche se la priorità resta la ricerca dei 10 passeggeri ancora dispersi.