Claudio Mandia, alla vigilia dei suoi 18 anni, è stato trovato morto nella stanza del college che frequentava a New York da 3 anni.
I genitori erano appena arrivati negli Stati Uniti, per celebrare il 18esimo compleanno del ragazzo, quando hanno appreso la notizia della sua morte.
La morte di Claudio Mandia
Un giovane brillante, con una carriera davanti e grandi obiettivi da raggiungere. È così che, chi lo conosceva, descrive Claudio Mandia, il 17enne originario di Battipaglia (Salerno) trovato morto la mattina di venerdì scorso nella stanza del college di New York che frequentava da 3 anni.
Quella mattina il ragazzo attendeva l’arrivo dei genitori, noti imprenditori di una ditta di import-export nel salernitano.
All’arrivo in aeroporto, Mauro Mandia ed Elisabetta Benesatto hanno appreso la notizia della morte del figlio. Da quel giorno i due coniugi si sono stretti nel massimo riserbo, chiedendo rispetto per il loro dolore.
Tre anni fa Claudio era volato a New York per studiare all’Ef Academy, un college prestigiosissimo, da 60mila dollari l’anno.
“Il sogno di Claudio era quello di diventare un manager e specializzarsi in economia. Poi, però, ogni desiderio di mio nipote, l’atra notte, è stato spazzato via”
ha raccontato lo zio.
Le ipotesi sulla morte
Mentre si attende il rientro in patria della salma di Claudio Mandia, non prima che arrivino i risultati dell’esame autoptico, si fanno strada varie ipotesi sulla morte del giovane studente campano.
Inizialmente, si era ipotizzato un malore. La sera prima della sua morte, Claudio avrebbe festeggiato con alcuni amici del college l’arrivo del suo 18esimo compleanno.
I legali americani della famiglia, capitanati da George Bochetto, negano con fermezza che la morte del giovane studente sia dovuta ad un abuso di alcool e droghe.
Allora cosa si trincera dietro quest’assurda tragedia? Nelle ultime ore, sui vari media, si fa strada un’altra ipotesi, ancor più agghiacciante, quella del suicidio.
Sembra che Claudio Mandia fosse stato sorpreso a copiare durante un test. Negli States le regole sono molto rigide: chi copia è fuori.
Così il ragazzo sarebbe stato espulso dal college e costretto a tre giorni di isolamento, proprio mentre attendeva l’arrivo dei genitori.
Cosa sia successo nelle sue ultime ore di vita non è ancora chiaro. Forse il ragazzo non ha retto alla vergogna e ha deciso di farla finita. Al momento non vi è però nessuna certezza in merito.
Tra le ipotesi resta in piedi anche quella di un gioco finito male, una sorta di rito di iniziazione come tanti se ne vedono nei college americani.