Il giorno tanto temuto è arrivato: la Russia di Putin ha invaso l’Ucraina. Nella notte sono iniziati i primi attacchi armati.
Diverse esplosioni si sono registrate nelle principali città dell’Ucraina. Ci sarebbero già numerose vittime.
Le radici profonde del conflitto
Il presidente della Russia, Vladimir Putin, questa mattina alle 6 (ora locale) ha annunciato in diretta televisiva il via libera alle operazioni militari nel Donbass e ha chiesto ai soldati ucraini di deporre le armi.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invano tentato di far desistere il capo del Cremlino, chiedendogli un colloquio di pace.
Putin, che nei giorni scorsi aveva già avviato la militarizzazione del Donbass, ha annunciato gravi conseguenze per chiunque ostacolerà l’attacco russo.
La grande fuga dall’#Ucraina. Immagini impressionanti dopo la dichiarazione di #guerra di #Putin. Nel mezzo, come sempre, tanti civili innocenti. #RussiaUkraineConflict pic.twitter.com/8lysYCYQaT
— Myrta Merlino (@myrtamerlino) February 24, 2022
Al centro della guerra tra Russia e Ucraina c’è il Donbass – bacino del Donec in russo – che si trova nell’Ucraina dell’Est.
Quest’area è suddivisa in tre regioni: Luhansk, Dnipropetrovsk e Donetsk. Le origini del conflitto hanno radici lontane.
Bisogna fare un passo indietro di almeno 8 anni, quando nel 2014 la Russia invase la Crimea, oggi Repubblica autonoma.
Fu da quel conflitto che i nostalgici dell’Unione Sovietica riuscirono a impadronirsi di una parte del Donbass, dichiarandone l’indipendenza. Dopo un conflitto costato la vita a 13mila persone, nel 2015 furono siglati gli accordi di Minsk tra Russia e Ucraina.
Il patto siglato tra i due Stati avrebbe dovuto garantire il cessate il fuoco e il ritiro delle armi pesanti, ma così non è stato.
Ufficialmente si chiedeva il ritorno delle regioni ribelli nelle mani dell’Ucraina, in particolare delle due regioni di Donetsk e Lugansk, di cui il 21 febbraio scorso Vladimir ha riconosciuto l’indipendenza. In realtà, gli accordi di Minsk non sono mai stati rispettati.
La Russia invade l’Ucraina
Almeno sette persone sono morte e altrettante sono rimaste ferite dopo i primi bombardamenti russi.
Come riferisce Tgcom24, il capo del Cremlino ha esortato le forze ucraine a consegnare le armi, assicurando che l’obiettivo di Mosca non è quello di occupare l’Ucraina ma di smilitarizzarla.
A Kiev sono già in coda da diverse ore lunghe file di auto. I residenti stanno cercando di abbandonare il Paese, temendo l’arrivo dell’esercito russo.
Per questa mattina è stata convocata una riunione del Comitato Interministeriale per la sicurezza della Repubblica.
Piena condanna del conflitto da parte dell’Unione Europea, del Giappone, del Regno Unito, del presidente Biden e dello stesso Mario Draghi, che si sono apertamente schierati dalla parte del popolo ucraino.
Russian forces invaded Ukraine, a free and sovereign country.
We condemn this barbaric attack, and the cynical arguments used to justify it.
Later today we will present a package of massive, targeted sanctions.
https://t.co/AHtTVEvHgV— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 24, 2022