La Tachipirina è un medicinale che non prevede per l’acquisto alcun obbligo di prescrizione da parte del medico, ma che può essere consegnato solo dal farmacista.
Si tratta di un farmaco antipiretico e analgesico, che si può assumere sin dalla nascita.
Tachipirina come antipiretico e analgesico
La tachipirina può essere assunta come antipiretico, in quanto è consigliata quando si devono affrontare diversi stati febbrili correlati all’influenza, ma non solo. Infatti viene somministrata anche in presenza delle malattie infettive tipiche dei bambini ( le cosiddette malattie esantematiche), oltre che per le malattie acute del tratto respiratorio.
Inoltre ci si rivolge alla Tachipirina per i trattamenti sintomatici di dolori la cui natura e di carattere vario come nel caso di un banale mal di testa. Ma anche per alleviare il dolore derivante da nevralgie, o dolori di diversa entità quali il mal di denti. Questo è dovuto all’effetto antipiretico e analgesico ad azione diretta che svolge il paracetamolo sul Sistema Nervoso centrale.
Questo fa si che di questo medicinale uno dei presidi medici più famosi per il suo contenuto di paracetamolo. Di fatto è solito che pur riferendosi al principio attivo di cui è composto, nel linguaggio comune, si utilizzi il nome commerciale di Tachipirina.
Farmaci scaduti: che fare?
Lo smaltimento dei farmaci ormai è noto deve avvenire in modo corretto, in quanto inquinano e sono dannosi. Non vanno assolutamente gettati nella pattumiera, anche dopo la data di scadenza.
Come è noto i medicinali, possono avere un impatto sull’ambiente in quanto dopo averli assunti, ne eliminiamo una parte con l’urina e le feci, nelle acque di scarico.
Ma se il farmaco non utilizzato o scaduto non viene smaltito correttamente finisce nei normali rifiuti domestici, che non sono progettati per trattare specificamente prodotti farmaceutici, inquinando ulteriormente. Per questo vanno portati in farmacia dove sono presenti dei cassonetti opportunamente predisposti o presso gli ambulatori delle Asl.
Cosa accade se si assumono per errore
Nell’acquistare prodotti alimentari per prima cosa guardiamo la data di scadenza. Ovviamente non vogliamo ingerire cibi che una volta scaduti ci facciano del male, per cui in modo analogo agiamo con i farmaci scaduti.
Tuttavia, secondo quanto affermato da alcuni medici, questo non deve allarmare più di tanto. Questo è dovuto al fatto che nella malaugurata ipotesi ciò accadesse, al massimo il loro effetto benefico è pari a zero.
Le eccezioni
A molti di noi è capitato di aprire uno yogurt oltre la data di scadenza e trovarlo ugualmente ottimo, ma non per altri cibi come ad esempio la carne…
Lo stesso dicasi per alcuni farmaci, per i quali la data di scadenza è importante, si tratta dei farmaci definiti “a basso indice terapeutico”.