Tachipirina scaduta, cosa succede al tuo corpo se la ingerisci per sbaglio

La Tachipirina è un medicinale che non prevede per l’acquisto alcun obbligo di prescrizione da parte del medico, ma che può essere consegnato solo dal farmacista.

Tachipirina scaduta
Tachipirina scaduta – LettoQuotidiano.it

Si tratta di un farmaco antipiretico e analgesico, che si può assumere sin dalla nascita.

Tachipirina come antipiretico e analgesico

La tachipirina può essere assunta come antipiretico, in quanto è consigliata quando si devono affrontare diversi stati febbrili correlati all’influenza, ma non solo. Infatti viene somministrata anche in presenza delle malattie infettive tipiche dei bambini ( le cosiddette malattie esantematiche), oltre che per le malattie acute del tratto respiratorio.

Inoltre ci si rivolge alla Tachipirina per i trattamenti sintomatici di dolori la cui natura e di carattere vario come nel caso di un banale mal di testa. Ma anche per alleviare il dolore derivante da nevralgie, o dolori di diversa entità quali il mal di denti. Questo è dovuto all’effetto antipiretico e analgesico ad azione diretta che svolge il paracetamolo sul Sistema Nervoso centrale.

Tachipirina, donna con febbre
Tachipirina, donna con febbre – LettoQuotidiano.it

Questo fa si che di questo medicinale uno dei presidi medici più famosi per il suo contenuto di paracetamolo. Di fatto è solito che pur riferendosi al principio attivo di cui è composto, nel linguaggio comune, si utilizzi il nome commerciale di Tachipirina.

In linea di massima ogni farmaco riporta stampata il lotto di appartenenza e, la data di scadenza, come ovvio che sia. Ma a volte non c’è nel consumatore una consapevolezza del rischio a cui va incontro assumendo farmaci scaduti.

Farmaci scaduti: che fare?

Lo smaltimento dei farmaci ormai è noto deve avvenire in modo corretto, in quanto inquinano e sono dannosi. Non vanno assolutamente gettati nella pattumiera, anche dopo la data di scadenza.

Come è noto i medicinali, possono avere un impatto sull’ambiente in quanto dopo averli assunti, ne eliminiamo una parte con l’urina e le feci, nelle acque di scarico.

Ma se il farmaco non utilizzato o scaduto non viene smaltito correttamente finisce nei normali rifiuti domestici, che non sono progettati per trattare specificamente prodotti farmaceutici, inquinando ulteriormente. Per questo vanno portati in farmacia dove  sono presenti dei cassonetti opportunamente predisposti o presso gli ambulatori delle Asl.

Cosa accade se si assumono per errore

Nell’acquistare prodotti alimentari per prima cosa guardiamo la data di scadenza. Ovviamente non vogliamo ingerire cibi che una volta scaduti ci facciano del male, per cui in modo analogo agiamo con i farmaci scaduti.

Tuttavia, secondo quanto affermato da alcuni medici, questo non deve allarmare più di tanto. Questo è dovuto al fatto che nella malaugurata   ipotesi ciò accadesse, al massimo il loro effetto benefico è pari a zero.

Sembra che quasi mai possano avvenire dei danni dalla loro assunzione oltre la data di scadenza.
Infatti stando agli studi eseguiti circa il 90% dei medicinali (in particolare pillole e compresse), quando sono riposti correttamente possono funzionare anche per molti anni. Questo smentirebbe certi allarmismi, diffusi dalle case farmaceutiche, circa il loro deterioramento.
Un documento ufficiale dell’autorità americana in materia di farmaci, La stessa Food and Drug Administration ( la massima autorità americana riguardo i farmaci), di recente ha voluto contestare, tramite un documento ufficiale, le date di scadenza. Stando a quanto affermato nel documento, le case farmaceutiche anticiperebbero almeno di tre mesi la loro data effettiva di scadenza.

Le eccezioni

A molti di noi è capitato di aprire uno yogurt oltre la data di scadenza e trovarlo ugualmente ottimo, ma non per altri cibi come ad esempio la carne…

Lo stesso dicasi per alcuni farmaci, per i quali la data di scadenza è importante, si tratta dei farmaci definiti “a basso indice terapeutico”.

In questo caso, se sono presenti anche piccole diminuzioni di attività farmacologica, queste sono in grado di provocare serie ripercussioni sul paziente affetto da quella specifica  patologia.
Un esempio lo sono gli anti-convulsivi, oppure gli anti-coagulanti, i contraccettivi e gli ormoni tiroidei. Per quanto in linea di massima non c’è alcun rischio nell’assumerne dopo la data di scadenza.
In molti farmaci scaduti il principio attivo della medicina funziona ancora. Il grado di tossicità può essere considerato nullo. Fino ad oggi è rilevato alcun effetto collaterale o di intossicazione.
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