Cos’è successo davvero tra Russia e Ucraina? Perché Vladimir Putin ha dichiarato guerra al Paese?
Le tappe di un conflitto che ha radici profonde e lontane. Tutto quello che c’è da sapere sulla guerra tra Russia e Ucraina.
Russia-Ucraina: le cause della guerra
All’alba del 24 febbraio scorso Vladimir Putin, presidente della Russia, ha dichiarato guerra all’Ucraina.
Per capire le ragioni di questo conflitto, se con questo termine si possono chiamare, bisogna fare qualche passo indietro, fino al 1991, anno in cui l’Ucraina ha ottenuto l’indipendenza.
Nonostante l’indipendenza, il Paese è rimasto sempre sotto l’influenza russa, ma fra il 2013 e il 2014 una serie di eventi hanno spostato l’asse ucraino verso l’occidente, allontanandolo dalla Russia.
Nel 2014 il presidente filorusso Viktor Yanukovich è stato deposto perché si era rifiutato di sottoscrivere un trattato con l’Unione europea. Al suo posto è nato un governo di stampo europeista.
Una mossa che non è stata gradita dal presidente Putin, che ha annesso la Crimea, nel 2014, incoraggiando i separatisti filorussi della regione del Donbass, il bacino del Donec, situato nella zona orientale del Paese.
Prima di dichiarare guerra all’Ucraina, il presidente russo ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche di Lugansk e Donetsk.
Secondo Putin, l’Ucraina è soltanto un’invenzione del suo predecessore Lenin, che avrebbe sottratto alla Russia parte di territorio, come appunto l’Ucraina.
Nel conflitto terminato con l’annessione della Crimea e costato la vita a oltre 13mila persone, i nostalgici dell’ex Unione Sovietica sono riusciti a impossessarsi di una parte del Donbass, dichiarandone l’indipendenza.
Nel 2014 la guerra tra Russia e Ucraina si è ufficialmente conclusa, ma in realtà la parola fine non è mai stata rispettata.
L’anno seguente sono stati sottoscritti gli accordi di Minsk, per garantire il cessate il fuoco, che non c’è mai stato.
Nel novembre dello scorso anno, l’Ucraina ha emanato una legge che proibisce a 13 oligarchi, tra cui il petroliere Medvedchuck – tra l’altro il miglior amico di Putin – di possedere i media per influenzare la politica.
Una scelta fatta per colpire indirettamente proprio il presidente russo.
I timori di Vladimir Putin
A scatenare il conflitto che è già costato la vita a oltre 1.000 soldati russi la paura di Vladimir Putin che l’Ucraina entri a far parte della NATO, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord.
Se così fosse, i confini della Russia con i Paesi inclusi nell’alleanza atlantica passerebbero a diventare una frontiera lunga oltre 2mila chilometri, quanto è lungo il confine tra Russia e Ucraina.
Che l’Ucraina entri nella NATO è piuttosto difficile, come ha spiegato lo stesso Biden, ma il presidente russo chiedeva una sottoscrizione su carta, che non è possibile fare, perché violerebbe lo statuto dell’Alleanza.
Non solo, Mosca vuole che l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord rinunci a ben 14 Paesi, facenti parte dell’ex Unione Sovietica, che hanno sottoscritto il patto dopo il ’97.
Tutte queste richieste sono impossibile da soddisfare, il che ha acuito i preesistenti dissapori tra i due Paesi.
All’alba del 24 febbraio, Vladimir Putin ha dichiarato guerra al suo “vicino”, chiedendo all’esercito ucraino di prendere il potere, deponendo il presidente Zelensky.