Le vite spezzate di Alisa e Polina: l’orrore della guerra Russia-Ucraina sui bambini

Secondo l’ultimo bilancio del governo ucraino, sono almeno 352 i civili uccisi in guerra. Sedici di loro sono bambini. 

Alisa e Polina
Alisa e Polina, le due bimbe morte durante la guerra Russia e Ucraina – LettoQuotidiano.it

Tra le tante vite spezzate quelle di Alisa e Polina, le due bambine uccise dal fuoco nemico, mentre erano a scuola e in strada.

Le vite spezzate di Alisa e Polina

I negoziati di pace tra Russia e Ucraina non hanno portato ancora nessun risultato e mentre i “grandi” del mondo fanno la guerra, a pagarne le spese sono sempre i più piccoli.

In questi primi giorni di conflitto sono già 352 le vittime civili. Di questi, 16 sono bambini. Tra loro le piccole Alisa e Polina, la prima 6 anni appena, la seconda 8.

Alisa era in classe, nella scuola di Okhtyrka, quando un bombardamento ha colpito l’istituto che la piccola frequentava.

La bambina è stata colpita da una scheggia. Trasportata in ospedale, è morta lo scorso sabato per le gravi ferite riportate. Con lei è rimasto ferito anche un altro bambino, che versa in gravissime condizioni.

 Ucraina
La situazione in Ucraina durante la guerra – LettoQuotidiano.it

Stessa sorte per la piccola Polina, la bambina di 8 anni, uccisa mentre si trovava in auto con i genitori. Come riferisce La Stampa, Polina è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco mentre lei e la sua famiglia cercavano di fuggire da Kiev.

Per la piccola e i suoi genitori non c’è stato nulla da fare. I proiettili hanno ferito gravemente anche il fratello e la sorella, entrambi trasportati in ospedale.

Le due vite spezzate di Alisa e Polina sono l’orrore di una guerra che sta infiammando il cuore dell’Europa e a cui, per il momento, nessuno sembra voler porre fine.

A che punto sono i  negoziati di pace

Lunedì mattina si è tenuto un primo, labile tentativo di negoziato tra i due Paesi in guerra.

“Abbiamo trovato alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune”

ha fatto sapere il negoziatore russo Vladimir Medinsky al culmine dell’incontro.

Intanto i bombardamenti continuano, mentre si attende il secondo round delle trattative, che dovrebbe tenersi in tarda serata al confine tra Polonia e Bielorussia.

Ieri mattina una colonna di mezzi militari russi, lunga almeno 60 chilometri, si è diretta verso la capitale ucraina, mentre le truppe bielorusse sono entrate nel Paese per unirsi agli invasori.

“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea”

ha detto il premier Draghi in Senato.

Tra le condizioni per porre fine al conflitto, il Presidente Putin ha ribadito a Macron la necessità della smilitarizzazione e de-nazificazione della capitale ucraina e il riconoscimento della Crimea come territorio russo. 

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