Ore di terrore nella notte per l’incendio scoppiato fuori la centrale nucleare Zaporizhzhia, in Ucraina, la più grande d’Europa e la quinta al mondo.
La centrale è stata messa in sicurezza, mentre questa mattina risuonavano gli allarmi anche a Leopoli, dove la popolazione è stata invitata a raggiungere i rifugi anti-bombardamenti.
Nono giorno di guerra in Ucraina e l’avanzata dei russi non accenna a diminuire. Nella notte l’esercito di Putin si è impossessato della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa e la quinta al mondo.
Un incendio è scoppiato in un reattore spento della centrale. Dopo alcune ore, le fiamme sono state domate, grazie all’intervento dei vigili del fuoco, evitando una vera e propria catastrofe.
“Se dovesse esplodere la centrale, sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl”
hanno fatto sapere da Kiev.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha fatto sapere che non ci sono state variazioni nei livelli di radiazioni emessi dalla centrale.
Con un messaggio su Twitter, questa mattina il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha chiesto un intervento da parte dell’Europa.
“Solo un’azione immediata da parte dell’Europa può fermare le truppe russe”, ha detto Zelensky su Twitter”
ha scritto il premier.
Терміново! pic.twitter.com/MuXfniddVT
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 4, 2022
Intanto, non si ferma l’avanzata russa. Questa mattina sirene d’allarme hanno risuonato a Leopoli, dove la popolazione è stata invitata a lasciare le abitazioni, per scappare nei rifugi anti-bombardamento.
Secondo round di negoziati
Intanto, si è concluso nella tarda serata di giovedì il secondo round dei negoziati tra Russia e Ucraina. Le delegazioni dei due Paesi in guerra si sono incontrate in un luogo segreto nella foresta di Brest, tra Bielorussia e Polonia.
Al culmine dei negoziati è arrivato l’annuncio dell’avvio di corridoi umanitari per consentire l’evacuazione dei civili, garantendo un cessate il fuoco, almeno temporaneo, nelle zone interessate.
I negoziati tra Russia e Ucraina riprenderanno all’inizio della prossima settimana, sempre in una zona segreta in Bielorussia.
Mentre l’Europa si prepara ad accogliere oltre un milione di rifugiati, Stati Uniti e Regno Unito annunciano nuove sanzioni per gli oligarchi russi.
Il vicepremier e ministro della Giustizia britannico, Dominic Raab, ha avvertito il presidente russo che corre il rischio di andare in prigione per crimini di guerra.
“Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo”
ha replicato Putin durante una video-conferenza con i vertici del Paese.
All’inizio della prossima settimana si attende un nuovo incontro tra le delegazioni dei due Paesi in guerra, mentre per oggi sono previsti nuove riunioni tra i ministri degli Esteri di Nato, G7 e Unione Europea.