Il maggiore dei due fratelli, Rubens Carta, avrebbe già confessato il delitto di Tonino Porcu, il 78enne massacrato di botte nella sua casa di Ghilarza, Oristano, nella notte tra il 22 e il 23 febbraio scorsi.
A inchiodare i due giovani sarebbero state le tracce rinvenute nell’appartamento di via Regina Elena, al civico 45.
Rapina finisce nel sangue: anziano ucciso a Oristano
Era la notte tra il 22 e il 23 febbraio scorsi quando Tonino Porcu, 78enne di Ghilarza, piccolo comune in provincia di Oristano, venne massacrato di botte nella sua casa di via Regina Elena 45.
A rinvenire il corpo senza vita dell’uomo, l’indomani mattina, erano stati la donna delle pulizie e il figlio. Non avendo ricevuto risposta alle telefonate, la donna aveva allertato il figlio dell’anziano.
Una volta sul posto, la drammatica scoperta: il corpo del 78enne venne rinvenuto in una pozza di sangue, riverso sul letto. Il volto completamente tumefatto e irriconoscibile, la casa messa completamente sottosopra.
Tutti elementi che avevano fatto pensare immediatamente a una rapina finita male, come poi hanno confermato le indagini.
L’autopsia eseguita sul corpo dell’anziano ha accertato come le cause del decesso siano state le botte inflitte alla vittima, che ha cercato di difendersi con tutte le sue forze.
Fermati due fratelli
La notte scorsa due fratelli di Ghilarza sono stati fermati con l’accusa di omicidio. Rubens e Brian Carta, 27 e 31 anni, sono stati ascoltati a lungo dagli inquirenti, prima di finire in carcere.
Il maggiore dei due, Rubens Carta, avrebbe già confessato il delitto di Porcu. Stando alla ricostruzione dei fatti, i due imputati si sarebbero introdotti nell’appartamento della vittima, passando da una finestra.
L’anziano li avrebbe sorpresi mentre tentavano di svaligiare l’appartamento, così i Carta lo avrebbero massacrato di botte, fino a ucciderlo.
Tracce di sangue della vittima sono state rinvenute in camera da letto, dove poi è stato trovato anche il corpo senza vita dell’anziano, ma anche in bagno e nelle altre stanze.
I due fratelli hanno quindi rovistato in tutta la casa, rubando 2mila euro in contanti, che la vittima conservava in una scatola e diversi oggetti preziosi.
A inchiodare Rubens e Brian Carta sarebbero state le tracce rinvenute sul luogo del delitto. Ascoltati a lungo dopo il fermo, il maggiore dei due avrebbe già confessato l’omicidio di Tonino Porcu.
L’anziano aveva già subito un furto, circa 4 mesi fa, quando viveva nella casa della madre. Così aveva deciso di trasferirsi in quest’altra villetta, dove poi è stato ucciso.