Uno studio scientifico nel Regno Unito ha dimostrato che 3 tipi di carne possono aumentare il rischio di ictus fino al 28%. L’ictus, spesso fatale, si verifica quando l’afflusso di sangue ad una parte del cervello viene interrotto.
I sintomi sono legati alla parte del cervello colpita e all’entità del danno. Tra i sintomi dell’ictus, troviamo: viso che cade ad un lato, debolezza e intorpidimento ad un braccio, confusione.
I fattori di rischio più significativi sono la dieta alimentare e lo stile di vita. Seguire una dieta sana, soprattutto evitando i 3 tipi di carne svelati dalla ricerca britannica, può aiutare molto a contenere i rischi.
Ictus: le 3 tipologie di carne da evitare
Secondo il SSN, i salumi (come salame, pancetta, chorizo) possono aumentare il rischio di ictus. Gran parte delle carni lavorate sono ricche di sali e grassi saturi e povere di grassi vegetali.
Secondo uno studio della Harvard School of Public Health (HSPH) e della Cleveland Clinic, il consumo frequente di carne rossa e carne lavorata aumenta il rischio di ictus. Mangiare pollame ed altre proteine (fonti vegetali, noci, pesce) riduce la mortalità.
La ricerca ha rilevato che coloro che mangiavano più di 2 porzioni di carne rossa al giorno avevano un rischio di ictus aumentato del 28% rispetto a chi consumava un terzo di una porzione al dì.
Mangiando più pollo o tacchino, il rischio si riduce del 13% rispetto al consumo giornaliero di una porzione di carne rossa.
Cosa si intende per carni rosse e lavorate?
Le carni lavorate sono prodotti alterati per questioni di conservazione o aromatizzazione attraverso metodi come la salatura, affumicatura, stagionatura. Rientrano in questa categoria prosciutto, salsicce, pancetta.
Rientrano, invece, nella categoria di carne rossa manzo, maiale ed agnello.
La ricerca scientifica suggerisce che sostituire grassi saturi con insaturi riduce i livelli di colesterolo. In questo senso, la dieta mediterranea è una delle più sane: oltretutto, include poca o nessuna carne rossa che viene sostituita dal pesce.
La dieta mediterranea prevede il consumo di frutta, legumi, verdure, fagioli, noci, cereali ed un abbondante utilizzo di olio di oliva (grasso insaturo).