La sera del 5 luglio 2020 la piccola stava rincasando insieme alla sua famiglia, dopo aver partecipato a una festa in un parco di Bagnolo Mella, provincia di Brescia.
Il pirata della strada si costituì 12 ore dopo l’incidente, raccontando di non essersi subito accorto di quanto fosse accaduto alla bambina. L’accusa per il 43enne è di omicidio stradale e omissione di soccorso.
L’incidente a Bagnolo Mella: bambina travolta e uccisa da un pirata della strada
Era la sera del 5 luglio 2020 quando la piccola Manar, 9 anni, venne travolta e uccisa da un’auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali a Bagnolo Mella, provincia di Brescia.
La piccola era con la sua famiglia, quando avvenne l’incidente. Manar stava portando a mano la sua bicicletta, mentre con l’altra manina stringeva quella della madre.
Improvvisamente un’auto, una Chevrolet Orlando, falciò la bambina che si trovava sulle strisce pedonali, scaraventandola diversi metri più avanti.
Dietro di lei c’erano il papà, con gli altri due figli (una bimba di pochi mesi e il fratellino di 6 anni) che assistettero all’incidente.
La madre della piccola rimase lievemente ferita, mentre i soccorsi nulla poterono fare per salvare la vita alla bambina.
Il conducente dell’auto, un 43enne di Brescia, scappò senza prestare soccorso. Il mattino dopo l’incidente si presentò in caserma senza un legale, riferendo di non essersi accorto subito di quanto successo alla bambina.
L’avvocato fu nominato nel momento in cui gli venne mossa ufficialmente l’accusa di omicidio stradale.
Condannato a 4 anni
Come riferisce La Repubblica, il gup del tribunale di Brescia ha condannato il conducente dell’auto a 4 anni.
Dopo la fuga, durante la quale la vettura aveva perso anche un pezzo di specchietto, la polizia stradale di Bagnolo Mella aveva diramato le foto per la ricerca dell’auto.
Quando l’uomo si presentò in caserma, il cerchio delle indagini si era ormai stretto intorno a lui.
La perizia sul luogo dell’incidente accertò che il 43enne procedeva a 75 chilometri orari, su un tratto di strada in cui il limite consentito è di 50 Km.
Inizialmente arrestato e posto ai domiciliari, dovrà ora scontare 4 anni di carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto per l’imputato una condanna a 5 anni e 8 mesi.
Il conducente dell’auto che falciò la piccola Manar ha già rimborsato i familiari della bambina.
Quella sera la piccola stava tornando a casa a piedi, dopo aver partecipato a una festicciola che si era tenuta in un parco poco distante dal luogo dell’incidente.