Due colleghi di Brent Renaud sono rimasti feriti a un check point a Irpin, mentre filmavano i profughi in fuga dall’Ucraina.
Il video-reporter americano aveva collaborato con il New York Times e nel 2012 aveva vinto il premio duPont-Columbia Award 2012, insieme al fratello Craig.
Giornalista Usa ucciso in Ucraina
Un video-reporter americano, Brent Renaud, è stato ucciso domenica pomeriggio dalle forze russe in Ucraina.
Si tratta del primo giornalista ucciso nel conflitto che da oltre settimane si sta combattendo nel cuore dell’Europa. Brent Renaud stava filmando, insieme ad altri suoi due colleghi, la fuga dei profughi da Irpin, quando è stato colpito alle spalle.
Per il 51enne non c’è stato nulla da fare, mentre i suoi due colleghi sono riusciti a salvarsi, seppur feriti.
È stato proprio uno di loro, Juan Arredondo, a raccontare gli attimi concitati prima della tragedia.
“Abbiamo preso un passaggio fino all’altro ponte. Abbiamo attraversato il checkpoint e hanno iniziato a spararci addosso. Il mio amico Brent è stato colpito e lasciato indietro. Ho visto che gli hanno sparato al collo, siamo stati separati, poi io sono stato messo sulla barella e portato qui”
ha riferito il collega della vittima.
Per Brent Renaud non c’è stato nulla da fare, il giornalista è morto praticamente sul colpo.
Il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, ha quindi annunciato che non sarà più consentito l’accesso ai giornalisti, dopo quanto accaduto al video-reporter americano.
Chi era Brent Renaud
Classe 1971, Brent Renaud era originario degli Stati Uniti. Non c’è guerra che negli ultimi anni il video-reporter non abbia documentato, prima per il New York Times, poi per la Nbc, Discovery Channel e tanti altri siti d’informazione.
Insieme al fratello Craig, anche lui regista, nel 2012 aveva vinto un premio prestigioso con il suo documentario “Surviving Haiti’s Earthquake: Children“, grazie al quale era stato insignito del duPont-Columbia Award.
In Ucraina era arrivato per documentare la fuga dei profughi dal Paese, quando l’armata russa gli ha sparato addosso, senza lasciargli scampo.
Con sé aveva ancora il tesserino del New York Times, con il quale al momento non stava lavorando.
La notizia della morte del reporter americano ha suscitato profondo scalpore. La risposta americana non ha tardato ad arrivare:
“La Russia subirà gravi conseguenze per quanto sta facendo”.
Sono le parole del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan.
Alcuni siti d’informazione riportano che la Russia abbia chiesto sostegno militare alla Cina, mentre c’è grande attesa per il quarto round dei negoziati, che dovrebbe tenersi nelle prossime ore.
Le richieste di Mosca restano invariate, mentre la Cina fa sapere che da parte degli Usa c’è molta disinformazione, visto che il Paese sta lavorando unicamente per la pace.