La maestra della piccola Lavinia è imputata per abbandono di minore; la donna che la investì, mamma di un’amichetta di scuola della bambina, è accusata di lesioni gravissime.
Il processo si è aperto ieri al Tribunale di Velletri. Il timore è che il tutto cada in prescrizione e non venga fatta giustizia per Lavinia.
La storia della piccola Lavinia Montebove
È ridotta in uno stato vegetativo da ormai 4 anni, da quando, la mattina del 7 agosto 2018, un’auto la investì nel parcheggio dell’asilo nido ‘La fattoria di mamma cocca’ di Velletri, in provincia di Roma.
La piccola Lavinia stava gattonando, quando un’auto in retromarcia, guidata dalla mamma di una sua amichetta di scuola, la prese in pieno.
Immediatamente furono allertati i genitori della bambina, Massimo Montebove e Lara Liotta, e la piccola Lavinia fu trasportata d’urgenza in ospedale.
Da quel giorno Lavinia non si è più ripresa: la bambina è in stato vegetativo e le speranze che le cose possano cambiare sono praticamente nulle.
Non è però svanita la speranza di renderle giustizia, perché quella maledetta mattina Lavinia non avrebbe dovuto stare da sola, e quel posto sicuro, che avrebbe dovuto essere la scuola, si è trasformato nel suo peggior incubo.
“Quando mio marito è arrivato gli ho detto subito: ‘Dimentica la bambina che avevamo questa mattina quando l’abbiamo portata in asilo’”.
ha raccontato a Fanpage la madre della bambina.
Al via il processo
Il 14 marzo è iniziato il processo al Tribunale di Velletri. Le due imputate sono la donna che era alla guida dell’auto che ha investito Lavinia e la maestra Francesca Rocca.
Per la prima l’accusa è di lesioni gravissime, la maestra è invece imputata per abbandono di minore.
L’obiettivo dei genitori di Lavinia è che sia fatta giustizia per la loro bambina e, soprattutto, che il processo non cada in prescrizione.
La maestra Francesca Rocca, che continua a lavorare in un’altra scuola, è stata rinviata a giudizio nel dicembre del 2020, ma la prima udienza c’è stata solo nel marzo dello scorso anno.
Esiste un rischio concreto che la vicenda della piccola si chiuda con un nulla di fatto e che non venga attribuita alcuna responsabilità dell’accaduto.
Nella prima udienza i genitori si sono visti offrire un risarcimento di 1 Euro, che hanno rifiutato, come ha spiegato il legale della coppia.
Nel dicembre 2021 Massimo Montebove e Lara Liotta hanno aperto una pagina Facebook, per tenere viva l’attenzione sulla vicenda della loro bambina.
L’ultimo post è di questa mattina, a condividerlo è stata una collega del papà di Lavinia che insieme a un’altra decina di persone, tutti colleghi, tiene in mano un cartello con su scritto: “Giustizia per Lavinia”.
“Oggi è un giorno speciale, oggi è il tuo compleanno Lavinia. Non potrai spengere le candeline, né battere le manine, né scartare quei giochi che tu avresti dovuto scoprire con tanta curiosità e felicità. siamo certi che in quel mondo in cui vivi senti l’amore che ti avvolge della tua famiglia e di tutti noi”
si legge nel commovente post.