Un decreto di Palazzo Chigi prevede una pioggia di aumenti per gli stipendi dei dipendenti dei ministeri. Vengono aumentati fino a 10.000 euro, tra arretrati e indennità, in forza delle differenze di stipendio createsi nel corso degli anni tra gli statali.
Si prevedono circa 430 milioni di euro in più per i dipendenti dei dicasteri: a partire da questo mese la loro busta paga aumenterà in base al dicastero ed all’area di appartenenza del dipendente pubblico.
Stipendi dipendenti ministeriali: importi degli aumenti in arrivo
Il provvedimento redatto tra ministero dell’Economia e Funzione pubblica aumenta gli stipendi dei dipendenti ministeriali in modo variabile.
L’aumento medio è pari a 1.625 euro (suddiviso in 13 mensilità) cui si aggiungono arretrati contrattuali medi (circa 1.800 euro) fino ad arrivare ad un massimo di oltre 10mila euro annui (sommando arretrati e indennità).
Un funzionario medio che lavora nei ministeri più premiati potrà ricevere circa 300 euro lordi mensili, quasi 6mila euro di arretrati.
Per i dipendenti dei ministeri della Salute, Istruzione, Esteri, Università, Lavoro e Politiche agricole dell’area 3° l’assegno aumenta fino a 2.449 euro lordi annui, mentre per la 2° e 1° area si attesterà tra i 1800 ed i 1500 euro.
Per i dipendenti del ministero dello Sviluppo economico, l’aumento previsto è fino a 1.890 euro (funzionari), 1.500 euro (2° area) e 1.258 (1° area).
Gli aumenti per i dipendenti pubblici del Mef e del ministero della Giustizia sono più bassi: da un minimo di 244 fino a 418 euro nei livelli più alti.
Aumento degli stipendi statali: fondo per i dirigenti, dipendenti esclusi
Per i dirigenti, il meccanismo degli aumenti prevede fondi da destinare alla retribuzione di posizione e di risultato. Con questi criteri gli aumenti sono i seguenti:
- Ministero della Giustizia: aumento del fondo di 4 milioni di euro;
- Viminale: aumento di 2,4 milioni di euro;
- Ministero dell’Economia; aumento di 1,4 milioni;
- Politiche agricole, Transizione ecologica e Turismo: 100mila euro ciascuno.
I lavoratori Anpal e dell’Ispettorato nazionale del Lavoro sono esclusi dal decreto, quindi dagli aumenti.
