Avreste mai creduto che si può risparmiare sulla spesa del gas in cucina, cuocendo la pasta anche senza il fuoco acceso?
E’ una tecnica conosciuta da oltre 200 anni, tuttavia è nota solo a poche persone.
Gas in cucina, come risparmiare cucinando
Tutti sono fermamente convinti che perché la pasta sia cotta a dovere deve avere il giusto quantitativo di acqua e soprattutto deve bollire. Ebbene non è proprio così! Si avete capito bene!
Per anni siamo andati dietro a tutte quelle regole che determinavano la buona cottura della pasta del tipo: dobbiamo tenere a mente e contare i minuti di cottura ( indicati dal produttore sulla scatola), da quando riparte il bollore dell’acqua.
Ma anche che il sale va aggiunto dopo altrimenti l’acqua non bolle mai ( situazione tremenda quando andiamo di fretta). In realtà sono tutte informazioni errate, che oltretutto non hanno alcun fondamento scientifico.
Nella realtà proprio basandosi dal punto di vista scientifico, nella cottura della pasta non stiamo attuando un processo di cottura. In verità contrariamente a quanto abbiamo sempre creduto, si tratta di un procedimento di reidratazione.
Questo deriva dallo stato della pasta che, per essere conservata più a lungo, nella fase di trasporto e conservazione nei supermercati viene “essiccata” quindi è disidratata per cui privata di acqua.
Cottura passiva a fornello spento
Secondo quanto premesso, nello spiegare come cucinare a fornello spento, questa particolare cottura è definita “cottura passiva”, un sistema che chi ha studiato la termodinamica conosce bene.
Per spiegare il funzionamento ed essere più precisi, non occorre tenere il gas in cucina acceso tutto il tempo, indicato per la cottura della pasta.
Questo perché quando l’acqua ha raggiunto il bollore, momento in cui siamo pronti a versare la nostra specialità, qualunque essa sia, per la cottura, per una realtà “chimica”, il vero responsabile della cottura dei nostri rigatoni è semplicemente il calore.
Quel calore che all’interno della pentola piena di acqua calda, si trasferisce direttamente alla pasta, e non perché continua a bollire sul fornello del gas.
Vediamo come andrebbe fatta la cottura passiva a fornello “spento. Per prima cosa occorre portare l’acqua ad una temperatura che va dagli 80° ai 100° centigradi. Per farlo possiamo dotarci di uno di quei termometri in uso in cucina, in caso contrario, quando si formano quelle minuscole bollicine nell’acqua vuol dire che ci siamo.
La temperatura è molto importante in quanto essendo un processo di reidratazione, il rischio è che la pasta anziché cuocersi si gonfi, diventando morbida il risultato finale sarebbe non proprio piacevole. Specialmente per chi ama mangiare la pasta al dente!
La reidratazione con il giusto calore, fa si che l’amido di cui è composta la pasta raddoppi il suo volume, e sempre grazie al calore, il glutine si addensi tenendo assieme le parti di amido della pasta.
Ed è proprio questo “addensarsi dell’amido” che determina la consistenza della pasta che si è reidratata nella cottura. Dunque una volta che l’acqua ha raggiunto la temperatura corretta, versiamo la pasta e copriamo con un coperchio che sia ermetico.
Dopo circa un minuto spegniamo il fornello e lasciamo che passi il tempo di cottura indicato sulla confezione. Quando questo sarà trascorso scoliamo la pasta che magicamente sarà pronta per essere condita a piacimento!
Vantaggi della cottura a fornello spento
Uno dei grandi vantaggi della cottura passiva è che una volta spento il fuoco noi avremo un risparmio di circa la metà del consumo del gas che si consuma ogni volta che cuociamo la pasta.
Inoltre quante volte è fuoruscita l’acqua mentre cuocevamo la pasta sporcando il piano di cottura? Innumerevoli volte! Senza contare che una volta trasferita la pentola fuori dal fornello questo potrà essere utilizzato per cuocere un altro alimento. Un fattore che se siamo in campeggio con un fornello solo è utilissimo. Provate per credere!