Per la scomparsa e il presunto omicidio di Michele Cilli sono finiti in carcere due 34enni di Barletta, Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino.
Del 24enne si sono perse le tracce nella notte tra il 15 e il 16 gennaio scorso, quando è sparito, dopo aver trascorso la serata con alcuni amici.
La scomparsa di Michele Cilli: le ultime ore del 24enne
Era uscito di casa dando appuntamento alla madre per il giorno seguente, quando, come ogni domenica, avrebbe pranzato con lei, ma quel pomeriggio sarebbe stata l’ultima in cui Mariarita Comitangelo avrebbe visto suo figlio, Michele Cilli, ancora vivo.
La sera del 15 gennaio scorso, il 24enne si reca con alcuni amici in un locale barlettano. All’1:38 Michele Cilli si allontana in auto con Dario Sarcina, uno dei due giovani arrestati ieri.
La golf nera di Sarcina, con a bordo anche Michele, viene vista entrare in un garage sulla litoranea di Ponente. Dopo circa mezz’ora, il 34enne barlettano lascia il garage ma di Michele Cilli neppure l’ombra.
A quel punto Sarcina torna nel bar dove sono ancora in corso i festeggiamenti e suona il clacson, per attirare l’attenzione della compagna.
Le immagini che inchiodano i due imputati
Da lì in poi, saranno le telecamere di sorveglianza disposte sul territorio di Barletta a raccontare quello che Sarcina e il suo presunto complice mettono in atto.
Subito dopo infatti, nel garage in cui vittima e presunto killer si erano recati, arriverà il presunto complice di Sarcina, Cosimo Damiano Borraccino, suo coetaneo.
Il 34enne raggiunge il garage a piedi, poi sale nell’auto del complice. I due si recano a un distributore di benzina e riempiono una tanica.
Dopodiché tornano in macchina nel garage sulla litoranea.
A quel punto anche Sarcina sparisce per due giorni. Gli inquirenti scopriranno che era stato ricoverato all’ospedale di Foggia per una profonda ferita alla mano.
Il tutto, secondo l’accusa, per crearsi un falso alibi. Nei giorni successivi alla scomparsa di Michele Cilli, gli abiti che Borraccino indossava quella notte vengono trovati in una busta in località Fiumara, alla foce dell’Ofanto.
Qualche giorno dopo viene denunciato il furto dell’auto utilizzata da Borraccino la notte del presunto omicidio di Cilli.
Proprio nel luogo in cui viene ritrovata la vettura, gli inquirenti trovano anche degli occhiali, che sembrano quelli indossati dalla vittima.
Le telecamere di sorveglianza avrebbero confermato che Borraccino era stato in quel luogo la mattina del 16 gennaio, quindi il giorno seguente alla scomparsa del 24enne barlettano.