Salva la figlioletta di 5 anni di Anastasiia Bondarenko, soccorsa da una vicina di casa della vittima.
Madre e figlia erano venute in Italia circa due mesi, prima della guerra. Anastasiia voleva costruirsi un futuro insieme al concittadino Dmytro Trembach, ossessionato dalla gelosia.
Incendio a Napoli: morta una giovane mamma ucraina
Un incendio divampato in cucina, che in pochi istanti ha inghiottito l’intero appartamento.
È morta tra le fiamme la 23enne ucraina Anastasiia Bondarenko, madre di una bimba di 5 anni.
Circa due mesi fa madre e figlia erano venute in Italia dall’Ucraina insieme al compagno di lei, Dmytro Trembach. I tre si erano trasferiti in un appartamento nella zona dell’Arenaccia, nel centro storico di Napoli.
Lo scorso 10 marzo, intorno alle 10:30 del mattino è divampato un incendio in casa, mentre Anastasiia era sotto la doccia.
La 23enne non ha avuto scampo, l’appartamento è diventato una trappola mortale. Una vicina di casa, Oleva Donchack, ha visto il fuoco uscire dalla casa e ha immediatamente allertato i soccorsi.
È stata proprio lei a salvare la bambina. Quando i vigili del fuoco hanno domato le fiamme, per Anastasiia era ormai troppo tardi.
Arrestato il compagno per omicidio
Stando a quanto riferisce Il Messaggero, il 26enne Dmytro Trembach, anche lui di origini ucraine, è stato arrestato con l’accusa di omicidio.
Il giovane, descritto come una persona particolarmente gelosa e spesso dedita all’alcol, avrebbe appiccato l’incendio a casa della compagna per ucciderla.
Inizialmente i caschi rossi avevano ipotizzato che l’incendio fosse divampato da una presa di corrente cui era collegato il frigorifero.
Ma i rilievi sul luogo della tragedia hanno raccontato tutt’altro: proprio dietro al frigo i pompieri hanno rinvenuto i residui di cassetti e pezzi di legno recuperati da altre parti della casa, che Dmytro avrebbe bruciato con un tappeto imbevuto di liquido infiammabile.
A incastrare il 26enne ci sono anche i messaggi che lui stesso ha inviato alla madre della vittima.
“Ho bruciato Anastasiia, prepara il funerale”
si legge in uno di questi.
Non solo, anche la testimonianza della figlia della vittima ha aiutato gli inquirenti a ricostruire gli attimi prima della tragedia.
La bambina ha raccontato che Dmytro Trembach era in casa quando è divampato l’incendio, e nonostante lei lo avesse implorato di restare e salvare la mamma, lui è andato via, senza aiutare neppure la bambina.
Anche la vicina di casa ha confermato di aver chiesto le chiavi dell’appartamento al 26enne, quando si è accorta del fumo, ma il giovane si è rifiutato di dargliele.
Tutti questi elementi hanno portato all’arresto dell’ucraino, che avrebbe ucciso la compagna per gelosia, sentimento dal quale pare fosse ossessionato.
“Anastasiia ha trovato la morte a Napoli per mano del suo compagno all’interno di una relazione affettiva non sana e avvelenata dal sospetto e dalla gelosia”
ha detto il giudice durante l’udienza di convalida dell’arresto di Dmytro Trembach.