Le indagini per i presunti abusi sono partiti lo scorso dicembre, quando la madre della vittima ha notato dei comportamenti anomali nel figlio.
Il 53enne di Grottaglie, Taranto, è finito quindi agli arresti domiciliari con l’accusa di aver costretto il minore a subire e compiere atti sessuali.
Abusi su un minore con ritardo mentale: 53enne ai domiciliari
Per due lunghi anni avrebbe costretto un minore, affetto da un lieve ritardo mentale, a compiere e subire atti sessuali.
È la pesante accusa con cui questa mattina un 53enne di Grottaglie, Taranto, è finito agli arresti domiciliari.
A far scattare le indagini è stata la madre della presunta vittima, che ha notato comportamenti anomali nel figlio e ha sporto denuncia.
Sono quindi scattate le indagini che hanno accertato quanto compiuto dal 53enne arrestato.
Secondo l’accusa, gli abusi sarebbero andati avanti da ottobre 2010 a dicembre dello scorso anno, quando la madre del ragazzino ha iniziato a notare qualcosa di strano nel figlio.
Il 53enne è riuscito a ottenere la fiducia del ragazzino, che ha quindi assecondato le sue richieste sessuali, non comprendendone compiutamente il significato.
Il Tribunale di Taranto ha quindi disposto la custodia cautelare in carcere per l’imputato, che dovrà difendersi dall’accusa di violenza sessuale su minore.
Abusi sulla figlia della compagna: arrestato
Una vicenda simile a quella tarantina arriva da Palermo, dove un uomo è accusato di aver abusato sessualmente della figlia della sua compagna.
A sporgere denuncia è stata la stessa compagna dell’uomo e madre della piccola.
La donna avrebbe raccontato di aver sorpreso l’uomo mentre palpeggiava e toccava la figlia. In un primo momento, però, avrebbe desistito dallo sporgere denuncia, perché minacciata dal compagno.
Una denuncia ritirata che, però, non ha fermato le indagini dei Carabinieri di Palermo. I militari hanno accertato i continui abusi sulla giovane vittima, accertando che la ritrattazione della denuncia era avvenuta dietro esplicita minaccia dell’uomo.
Il Tribunale di Palermo ha quindi condannato l’imprenditore siciliano ad 8 anni di reclusione per abusi e violenza su minore.
Le indagini delle forze dell’ordine, partite dopo la denuncia della madre, si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche ed ambientali.
È proprio grazie a queste ultime che gli inquirenti hanno potuto accertare la condotta pericolosa dell’uomo, che approfittava dei momenti di assenza della compagna, di origini sudamericane, per compiere atti di violenza ed abusi di ogni genere sulla bambina.
Le violenze sulla giovanissima vittima sarebbero andate avanti per oltre due anni.