Dal mese di aprile sono previsti degli aumenti delle pensioni che torneranno ad essere pagate come prima della pandemia, senza anticipi.
Grazie alla rimodulazione degli scaglioni Irpef i pensionati vedranno gli assegni della pensione alzarsi.
Pensioni, da aprile cambia tutto
Fine dello stato di emergenza: le pensioni, partendo da aprile, riprenderanno ad essere erogate come prima della pandemia, ma sono previsti aumenti.
Da aprile sono previsti incrementi in arrivo per le pensioni, anche se non in modo uguale per tutti. In media, tra rivalutazione e rimodulazione degli scaglioni IRPEF, e l’aumento della no tax area, per la pensione, gli assegni aumenteranno di 580 euro all’anno.
In ogni modo, non per tutti i pensionati è prevista la stessa somma durante il 2022. La differenza dipende più che altro dal reddito pensionistico, ma in sintesi, ad essere più avvantaggiati sono i redditi medio-alti.
Di fatto, Poste Italiane hanno comunicato che da aprile tornerà il consueto calendario di pagamento delle pensioni, con la fine dello stato d’emergenza il 31 marzo.
Dunque le pensioni saranno di nuovo pagate a partire dal 1° del mese anche presso gli uffici delle Poste.
Pagamento della pensione da aprile 2022
Agli intestatari di un Libretto di Risparmio, del Conto BancoPosta o della Postepay Evolution, la pensione è regolarmente versata dal primo giorno del mese.
La turnazione alfabetica rimane e viene esposta al di fuori degli uffici della Posta. I pensionati che intendono prelevare in contanti la loro pensione possono andare agli uffici postali sul territorio.
Per quanto riguarda le pensioni 2022, queste sono influenzate positivamente anche dalla riforma fiscale introdotta l’anno scorso con la legge di bilancio. È stato calcolato che a seguito della riforma fiscale, il risparmio che ne deriverà ai possessori di pensione, varia dai 240 e i 760 euro all’anno.
Attraverso il riordino delle aliquote Irpef, le tasse si sono leggermente ridotte per la maggior parte degli italiani. Questo anche per i pensionati.
Con la riforma si è prevista una diminuzione delle aliquote nelle fasce di reddito tra i 15mila e i 55mila euro. Si prevede che i contribuenti pagheranno dal 2% al 3% di tasse in meno.
Al contrario riguardo i possessori di pensione che rientrano nel range di reddito che è collocata nella fascia sotto i 15.000 euro, oppure al di sopra dei 55 mila euro all’anno, le cose restano invariate.
Stando ai conteggi dell’Inps, i pensionati interessati dal decreto sono oltre i 10 milioni i quali avranno un aumento di 210 euro lordi all’anno. Alla fine in confronto all’anno precedente le tasse del 2022 avranno solo piccole variazioni.