I due coniugi, Olindo e Rosa, sono stati condannati all’ergastolo per la morte di Raffella Castagni, Rosa Galli, il piccolo Youssef Marzouk e Valeria Cherubini.
I due imputati, tramite i loro legali, avevano chiesto accertamenti su nuovi reperti, alla cui analisi la prima sezione della Cassazione ha detto no.
La strage di Erba
Era l’11 dicembre del 2006 quando vennero allertati i vigili del fuoco per un incendio scoppiato in un palazzo di Erba, a Como. Nell’appartamento in fiamme, i pompieri trovarono i corpi di 4 persone, tra cui un bambino di 2 anni: Youssef Marzouk.
Le altre vittime della strage erano: Paola Galli (60 anni), Raffaella Castagna (30 anni) e Valeria Cherubini (55 anni). I decessi, come fu poi accertato, non erano però dovuti alle cause dell’incendio ma ad un accoltellamento.
Mario Frigerio, marito di Valeria Cherubini, fu l’unico a scampare miracolosamente alla strage. L’uomo, che venne ferito alla gola. riuscì a salvarsi perché i due assassini lo credettero morto.
Il superteste riconobbe nei due vicini di casa Olindo Romano e Rosa Bazzi i responsabili di quella strage.
Movente di quei feroci delitti erano alcuni dissidi tra le famiglie coinvolte nella strage.
La Cassazione dice no alla revisione dei nuovi reperti
Lo scorso novembre la prima sezione penale della Cassazione ha bocciato l’analisi di alcuni reperti relativi alla strage di Erba.
Sono anni che i due coniugi, condannati all’ergastolo per i 4 omicidi, chiedono la revisione del processo, puntando sull’analisi di alcuni reperti.
“Questa analisi era volta ad analizzare reperti mai analizzati, per noi si tratta di un accertamento tecnico di rilievo, andremo comunque avanti e presenteremo istanza di revisione a Brescia”
ha annunciato uno dei legali della coppia.
Il 26 settembre del 2008 i coniugi Romano vennero condannati all’ergastolo con l’isolamento diurno per tre anni.
I due furono anche condannati a rimborsare una quota di 500.000 euro per i Frigerio, 60.000 euro a Marzouk, papà del piccolo Youssef e 20.000 per i suoi genitori residenti in Tunisia.
Le accuse contro Marzouk
Come riferisce anche Il Giorno, a oltre 15 anni dalla strage di Erba, è in corso un altro processo a carico di Azouz Marzouk era convinto dell’innocenza di Olinda e Rosa, tanto da chiedere nuove indagini.
Mazouk deve rispondere di diffamazione, in concorso con Pietro Di Marco, 38 anni, giornalista della testata “il24.it”.
Il giornalista avrebbe pubblicato un’intervista a Marzouk nel 2019 in cui l’imputato attribuiva la responsabilità della strage di Erba alla famiglia Castagna.
Di Marco non avrebbe manifestato il suo distacco rispetto a quanto pubblicato nell’intervista del giornale.
Marzouk avrebbe accusato Pietro e Giuseppe Castagna, fratelli di Raffaella, di aver commesso i 4 omicidi, da sempre convinto dell’innocenza di Olindo e Rosa.