Carol Maltesi, 26 anni, è stata uccisa il 10 marzo scorso nella sua abitazione di Rescaldina.
Il suo corpo è stato ritrovato diverse settimane dopo, tra le sterpaglie del Borno, smembrato e conservato in 5 sacchetti di plastica. L’identificazione è avvenuta grazie ai tatuaggi della vittima.
La tragica morte di Carol Maltesi
Un ritrovamento fortuito quello fatto da un cittadino bresciano, che il 21 marzo scorso, durante una passeggiata, ha notato alcuni sacchetti neri nelle campagne di Borno.
Quando si è accorto cosa contenessero, ha immediatamente lanciato l’allarme, allertando i carabinieri.
Sono partite le indagini, ma l’identificazione di quel cadavere fatto a pezzi sembrava impossibile. Fino a quando gli inquirenti non hanno diffuso le descrizioni degli 11 tatuaggi che la vittima aveva sul corpo.
Così, un uomo, residente in provincia di Brescia, ha spiegato che quel cadavere poteva appartenere a Charlotte Angie, nome d’arte di Carol Maltesi, 26enne di Sesto Calende, che negli ultimi anni aveva iniziato a lavorare nel mondo del porno.
Quattro giorni dopo, alla caserma di Rescaldina, si è presentato un vicino di casa della vittima, Davide Fontana.
Il movente del delitto
L’uomo ha denunciato la scomparsa della donna, ma le incongruenze nel suo racconto hanno fornito un grave indizio a suo carico.
Tanto che è partito un interrogatorio serrato e dopo 4 ore di domande, il banchiere 43enne ha confessato il delitto di Carol Maltesi.
L’uomo ha riferito di aver ucciso la donna durante un gioco erotico. Dovevano girare due video.
Quando la 26enne era totalmente indifesa, con mani e piedi legati e un sacchetto di plastica sulla testa, Davide Fontana ha iniziato a colpirla con un martello.
Poi le ha tagliato la gola, presumibilmente quando era già morta.
Dopodiché ne ha conservato il cadavere in un congelatore, fino a che ha deciso di farla a pezzi e gettarla dove è stata poi ritrovata.
L’omicidio di Carol Maltesi è avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 gennaio scorsi.
Davide Fontana ha confessato di aver ucciso la 26enne, madre di un bambino di 6 anni, perché non sopportava l’idea di allontanarsi da lei.
La vittima gli aveva detto che aveva intenzione di trasferirsi nel veronese per avvicinarsi a suo figlio, che vive lì con il papà.
Un’idea che Davide Fontana non è riuscito a sopportare, tanto da pianificare l’omicidio della ragazza.
“Le ha tolto barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui, tanto da farsi legare, imbavagliare ed incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani”
ha spiegato il giudice per le indagini preliminari, convalidando l’arresto di Fontana.
Nei due mesi intercorsi tra l’omicidio di Carol Maltesi e il ritrovamento del corpo, il banchiere ha utilizzato il cellulare della vittima, fingendosi lei con chiunque la contattasse.
Ha persino fatto gli auguri al papà della 26enne, nel giorno del suo compleanno, adducendo la scusa di una vacanza all’estero per le mancate chiamate.
Davide Fontana è ora accusato di omicidio aggravato plurimo. Secondo il giudice, esiste un “macroscopico pericolo di recidiva”: il banchiere potrebbe uccidere ancora.