Madè Neumair dovrà tornare in aula il 12 aprile prossimo per rispondere alle domande della difesa e del suo legale.
Tra i due fratelli, nell’aula del Tribunale di Bolzano, non c’è stato mai uno scambio di sguardi.
La morte di Peter e Laura
Un duplice omicidio consumato tra le mura di casa quello messo in atto il 4 gennaio dello scorso anno da Benno Neumair, insegnante 31enne di Bolzano.
Quel pomeriggio Benno uccise il padre, Peter Neumair, strangolandolo con una corda da arrampicata.
Poi, al suo rientro a casa, fece la stessa cosa con la madre, Laura Perselli. Dopodiché caricò i corpi dei due genitori in macchina e li gettò nelle acque gelide del fiume Adige.
Il corpo di Laura emerse dalle acque il 6 febbraio 2021, quello del marito oltre 2 mesi dopo: il 27 aprile dello scorso anno.
Dichiaratosi inizialmente estraneo ai fatti, Benno Neumair ammise poi il duplice delitto, confessando di aver ucciso il padre a seguito di una furiosa lite e di aver fatto lo stesso con la madre, diventata una testimone scomoda.
Secondo la perizia psichiatrica svolta in sede d’indagine, Benno sarebbe stato seminfermo di mente solo nel compiere il primo delitto, quello del padre.
Totalmente capace di intendere e di volere mentre si macchiava del secondo reato, l’omicidio della madre.
La testimonianza di Madè Neumair
Davanti alla Corte d’Assise di Bolzano, nei giorni scorsi ha testimoniato Madè Neumair, sorella di Benno.
La giovane, che esercita la professione medica in Germania, avrebbe avuto sin da subito sospetti sul fratello.
“Benno ha sempre raccontato bugie, sin da bambino: è un tratto del suo carattere. In famiglia lo sapevamo tutti. E purtroppo ho capito che mi stava mentendo anche subito dopo la sparizione dei nostri genitori, il 4 gennaio. Ma lui negava, diceva che non dovevo prendermela con lui, sostenendo che non sapeva cos’era successo ai nostri genitori e che lui non c’entrava nulla”
ha dichiarato Madè.
Prima dell’interrogatorio, il giudice le ha chiesto se volesse un separé tra lei e il fratello, ma Madè ha risposto che non era necessario, e per tutto il tempo dell’udienza ha evitato di incontrare lo sguardo di Benno.
Il prossimo 12 aprile Madè dovrà tornare in aula per rispondere alle domande della difesa e a quelle del suo stesso legale.
Sin dai primi giorni delle ricerche, il giovane medico ha sospettato del fratello, tanto che ha registrato le telefonate che si scambiava con Benno. Telefonate che sono state poi ascoltate in aula.
In una di queste, Benno la incolpava di preoccuparsi soltanto di gettare fango addosso a lui, piuttosto che cercare davvero i loro genitori.