La condanna per Antonio Di Fazio è stata più pesante della richiesta mossa dall’accusa, che aveva proposto 9 anni di carcere.
Al momento il manager si trova in una comunità del Crest (centro per lo studio e la terapia dei disturbi della personalità) nel bergamasco, da cui può avere contatti con i parenti e i suoi legali.
Studentessa narcotizzata e violentata
È iniziato tutto nel marzo dello scorso anno, quando una giovane studentessa di 21 anni ha sporto denuncia contro Antonio Di Fazio, imprenditore e amministratore di un’azienda farmaceutica.
La ragazza, che studia alla Bocconi di Milano, ha riferito di aver incontrato il manager nell’appartamento di lui, nel capoluogo lombardo, per uno stage e di aver bevuto una tazzina di caffè. Da lì in poi, il buio.
È in quel frangente che la giovane studentessa sarebbe stata violentata, dopo essere stata narcotizzata con un ansiolitico messo nel caffè.
A seguito della denuncia della presunta vittima, è scattata la perquisizione nell’appartamento di Di Fazio.
I militari dell’Arma hanno scoperto due confezioni di Bromazepam, l’ansiolitico utilizzato dall’imprenditore per narcotizzare la vittima.
Nel maggio dello scorso anno Antonio Di Fazio è finito in carcere con l’accusa di sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate.
Il manager è accusato di aver violentato altre 4 ragazze, oltre alla studentessa 21enne, e di aver tentato di uccidere la sua ex moglie, che già in passato lo aveva denunciato per abusi sessuali.
Al momento Di Fazio si trova in una comunità del Crest (centro per lo studio e la terapia dei disturbi della personalità) a Grumello del Monte, Bergamo.
Nella struttura, l’imprenditore porta il braccialetto elettronico e può avere contatti soltanto con i suoi familiari e i legali.
A decidere per il trasferimento nella comunità è stato il giudice per le indagini preliminari di Milano, Anna Maganelli, che ha ottenuto il parere favorevole della procura.
La condanna
Come riferisce Il Fatto Quotidiano, il giudice dell’udienza preliminare di Milano Anna Magelli ha deciso una condanna a 15 anni e 6 mesi di reclusione per Antonio Di Fazio.
La condanna è maggiore rispetto alla richiesta dell’accusa, che aveva proposto 9 anni di reclusione per il manager.
Il giudice ha considerato violenza sessuale anche le foto scattate alle donne nude e prive di sensi.
Di Fazio dovrà risarcire con 98mila euro la studentessa e 14mila le altre parti civili, ad eccezione di una, per la quale la provvisionale stabilita è stata di 4mila euro.
“L’analisi forense del computer sequestrato al Di Fazio ha evidenziato come sin dal 2016 questi abbia frequentemente effettuato ricerche sul web utilizzando come stringa di ricerca: ‘ragazza addormentate/narcotizzate con il clorofonnio’”
si legge nei faldoni dell’inchiesta.
Di Fazio è stato giudicato con rito abbreviato.
Per quanto riguarda la sua ex moglie, l’accusa di tentato omicidio nei confronti della donna è stata riqualificata, durante il processo con rito abbreviato, in lesioni.