La ginecologa 31enne Sara Pedri è scomparsa il 4 marzo dello scorso anno. Gli inquirenti ipotizzano che si sia tolta la vita, perché stanca delle continue vessazioni subite in reparto.
L’auto di Sara Pedri è stata ritrovata vicino al ponte di Mostizzolo. All’interno c’erano le chiavi di casa e il cellulare.
La scomparsa di Sara Pedri
È ormai da oltre un anno che non si hanno più notizie di Sara Pedri, ginecologa 31enne. Dal 4 febbraio del 2021 si sono perse le tracce del giovane medico.
Qualche ora dopo la scomparsa, immediatamente denunciata dai familiari, la sua auto, una VwW Troc, è stata rintracciata dai carabinieri in località Mostizzolo, nel Comune di Cis.
All’interno della vettura, gli inquirenti hanno trovato il cellulare della dottoressa e altri oggetti personali, tra cui le chiavi di casa.
L’ipotesi di chi indaga è che Sara Pedri si sia tolta la vita, probabilmente lanciandosi dal ponte di Mostizzolo, il luogo in cui è stata ritrovata la sua auto.
La ginecologa era stanca delle continue vessazioni subite in reparto dai suoi superiori.
“Sono terrorizzata, non posso proseguire. qua parlano: ti schedano subito. Pretendono che lavori solo, non mangi, non dormi, non hai una vita. Le tue esigenze non interessano a nessuno, anzi possono interessare solo in negativo “
si legge in un messaggio che Sara Pedri aveva inviato qualche giorno prima di sparire alla sorella Eleonora.
I genitori presenti in aula
Per la prima volta questa mattina i genitori di Sara Pedri erano presenti nell’aula del Tribunale di Trento, dove si sta svolgendo il processo a carico dell’ex primario di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Santa Chiara, Stefano Tadeo, e della sua vice, Liliana Mereu.
I due medici, come riferisce anche Fanpage, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione ai danni di 21 professionisti, tra cui la stessa Sara Pedri.
Questa mattina, al cospetto dei familiari della ginecologa scomparsa, si è svolto il secondo incidente probatorio, che dovrà ricostruire le presunte condotte vessatorie dei due imputati, come ricostruito da chi indaga sulla scomparsa.
In aula sono stati chiamati 9 testimoni, che sono chiamati a testimoniare quanto accadeva nel reparto di ostetricia e ginecologia.
I familiari di Sara Pedri hanno chiesto un processo a porte aperte “con la partecipazione piena del Ministro del Lavoro, di tutti i sindacati d’Italia, dell’azienda sanitaria e della politica”.