I 4 sanitari della cardiologia di Chioggia hanno salvato la vita a un 32enne italiano su un volo diretto a Parigi.
Tanti i complimenti, anche dal direttore generale dell’azienda Serenissima di Venezia Edgardo Contatohe, per gli infermieri che prontamente sono intervenuti.
Infarto in volo: 32enne salvato da 4 infermieri italiani
Se non fosse salito su quel volo, forse oggi David Baù, tecnico di cantiere 32enne, residente a Cassola nel Vicentino, non ci sarebbe più.
Il 12 aprile scorso il 32enne è salito sul volo EJU3792 di Easy Jet, partito dall’aeroporto Marco Polo di Venezia e diretto a Parigi.
Insieme a lui 4 sconosciuti, che nel giro di qualche minuto sono diventati i suoi angeli custodi.
Seduti nei posti davanti a Baù, 3 infermieri e un’operatrice sanitaria del reparto di cardiologia dell’ospedale di Chioggia: Riccardo Baldo, Katia De Basi, Gina Valentino e Tiziana Cavallarin.
Sono stati proprio loro a intervenire prontamente, salvando la vita al giovane operaio. Tutto è iniziato pochi minuti dopo il decollo.
I 4, che sono seduti uno accanto all’altro, sentono un ronfare strano e immediatamente si attivano per capire cosa stia succedendo.
“Aveva il volto bianco e sudorante e gli occhi già all’indietro. Non aveva un cappotto, ma solo una camicia e una canottiera. Katya gliel’ha strappata e abbiamo avvertito il personale di portare il defibrillatore”
ha raccontato Baldo.
Il sediolino non si reclinava, così un altro passeggero ha preso il 32enne e lo ha steso lungo il corridoio dell’aereo.
A quel punto Baldo ha iniziato il massaggio cardiaco, ma inizialmente il giovane operaio non sembrava rispondere agli stimoli.
Finché, pochi istanti prima che gli applicassero il defribillatore, David Baù è rinvenuto.
I ringraziamenti per i 4 angeli
“La prima cosa che ha detto è stata scusatemi, poi ci ha ringraziati”
ha raccontato Baldo.
Quando l’aereo è atterrato a Parigi, dei medici, allertati dagli steward della compagnia aerea, hanno prelevato il 32enne per gli accertamenti del caso.
Da allora, le strade dei cinque si sono divise.
Gli infermieri veneti hanno proseguito il loro viaggio per Parigi, dalla Tour Eiffel al Louvre, alla Cattedrale di Notre-Dame. In serata hanno fatto ritorno in Italia.
La loro storia ha spinto tante persone a ringraziarli per quanto sono riusciti a fare.
Lo stesso presidente del Veneto, Luca Zaia, e il direttore generale dell’azienda Serenissima di Venezia Edgardo Contato, li hanno ringraziati per la loro prontezza e determinazione senza le quali forse oggi David Baù non ci sarebbe più.