Torino, il fidanzato abusa di sua sorella di 9 anni e lei lo difende: condannati entrambi

Il 25enne di origini peruviane, residente a Torino da diversi anni, è stato condannato con rito abbreviato. 

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Abusi Torino – LettoQuotidiano.it

Condannata anche la fidanzata del giovane, che una volta scoperti gli abusi sulla sorella, lo avrebbe coperto di fronte agli inquirenti.

Abusa della sorellina della fidanzata: orrore a Torino

Avrebbe approfittato della fiducia concessagli dalla famiglia, per restare da solo con la vittima e abusare di lei.

È la triste storia che arriva da Torino. Un 25enne di origini peruviane avrebbe abusato della sorellina di 9 anni della fidanzata.

La piccola vive in casa con la madre, la nonna, la sorella, fidanzata del 25enne, e la figlia di quest’ultima, una bimba di tre anni.

Spesso la madre, di professione badante, era costretta per lavoro a dormire fuori casa. Così le piccole restavano con la nonna, che quando usciva per commissioni o altro le affidava al 25enne.

Il giovane avrebbe quindi approfittato di questi momenti di solitudine per abusare della piccola.

Ad accorgersi di tutto è stata la madre della bambina, che si è accorta dei cambiamenti d’umore della figlia e le ha chiesto spiegazioni.

Così la vittima le ha raccontato quello che accadeva in casa quando restava sola con il fidanzato della sorella, e la donna lo ha denunciato.

Carabinieri
Carabinieri – LettoQuotidiano.it

Le condanne

Come riferisce Il Corriere della Sera, il giudice dell’udienza preliminare, Rosanna Croce, ha condannato il 25enne a 9 anni e 4 mesi di reclusione, al culmine del processo con rito abbreviato.

Il pm aveva chiesto per l’imputato una condanna a 6 anni.

Condannata a un anno e quattro mesi anche la sorella della bimba, fidanzata del giovane, perché quando avrebbe scoperto gli abusi, lo avrebbe coperto, dichiarando il falso agli inquirenti.

La vicenda risalirebbe allo scorso inverno, ma le condanne per i due fidanzati sono state pronunciate solo nei giorni scorsi.

La città di Torino è stata al centro di un’altra vicenda di cronaca nei giorni scorsi. Un bambino di appena 6 anni è stato ridotto in fin di vita dal compagno della madre, che lo ha picchiato fino a spappolargli il fegato.

L’uomo, un 23enne di origini tunisine, avrebbe colpito il bambino, reo di aver bevuto senza permesso.

In ospedale i sanitari si sono accorti che le ferite non erano compatibili con quelle di una caduta e hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri.

La mamma del bambino, che inizialmente ha chiesto al figlio di mentire, raccontando di essere caduto dalle scale, ha poi ammesso che le violenze in casa erano continue.

Lei stessa era stata ripetutamente picchiata quando era incinta.

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