Il dramma si è consumato nella mattinata di giovedì, 21 aprile, in un appartamento di Aicurzio, provincia di Monza e Brianza.
Il figlio della vittima si è costituito e ha atteso in casa l’arrivo dei carabinieri, che lo hanno condotto in carcere.
Tragedia familiare ad Aicurzio: 24enne uccide la madre di botte
Una lite, poi la tragedia. L’ha colpita prima con un pugno in faccia, poi quando era ancora esanime a terra, ha continuato a infierire su di lei con calci e pugni, fino a ucciderla.
È il drammatico resoconto della tragedia familiare avvenuta giovedì mattina in un appartamento in via della Vittoria ad Aicurzio, provincia di Monza e Brianza.
Davide Garzia, 24 anni, ha ucciso la madre, Fabiola Colnaghi, 58. È stato lui stesso ad allertare i carabinieri, confessando il delitto.
Ha atteso che i militari dell’Arma arrivassero in casa, per consegnarsi. I soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna.
Sarà l’esame autoptico a chiarire le cause del decesso, ma non sembrano esserci dubbi sulla dinamica della tragedia.
Madre e figlio avrebbero avuto una violenta lite ieri mattina, come spesso accadeva negli ultimi tempi.
La donna, che aveva altri due figli, viveva con il compagno e Davide. Il marito era morto da tempo.
I motivi della lite
Stando alla testimonianza di chi li conosceva, madre e figlio litigavano spesso negli ultimi tempi.
La natura dei violenti litigi non è ancora chiara. Davide Garzia non lavorava ed era incensurato. Ieri mattina la folle lite terminata nel sangue.
Il 24enne avrebbe colpito la madre al volto con un pugno. La donna avrebbe perso l’equilibrio, finendo contro l’armadio.
Dopodiché il giovane avrebbe continuato a colpirla, mentre lei era a terra. Dopo averla uccisa, ha allertato le forze dell’ordine, rimanendo al telefono con un operatore dell’Arma.
Interrogato, ha riferito che lui e la madre soffrivano di una patologia depressiva, per la quale entrambi erano in cura.
La deposizione è ora al vaglio degli inquirenti.
“La conoscevo da quando eravamo bambini, Aicurzio è una piccola città, si cresce insieme, oggi da sindaco sono doppiamente sconvolto”
ha detto il sindaco Matteo Baraggia.
Dopo la morte del marito, Fabiola aveva conosciuto un altro uomo, con il quale sembrava essere molto felice.
Il figlio viene descritto da parenti e vicini di casa come un giovane molto schivo e riservato, che però non aveva mai dato segni di squilibrio mentale, almeno non all’apparenza.