La Corte d’Assise di Latina ha condannato l’avvocato Francesco Palumbo, con l’accusa di omicidio e tentato omicidio di un complice del malvivente ucciso.
I giudici hanno decretato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durata della pena.
Il furto e l’omicidio
Era il 15 ottobre del 2017 quando l’avvocato Francesco Palumbo, 47 anni all’epoca dei fatti, venne avvisato da un messaggio sul cellulare che qualcuno si era introdotto nell’appartamento dei suoi genitori in via Palermo, a Latina.
L’avvocato si recò lui stesso a controllare e sparò a due dei tre malviventi che si erano introdotti in casa.
Uno di loro rimase ucciso, l’altro ferito, ma riuscì comunque a scappare.
La vittima era Domenico Bardi, 41enne originario di Napoli, già noto alle forze dell’ordine. Il ladro era stato colpito di spalle, mentre scendeva da una scala a pioli appoggiata all’esterno della palazzina, da cui i malviventi si erano introdotti.
Avvocato condannato a 14 anni di reclusione
Nel pomeriggio del 22 aprile, dopo 4 ore di camera di Consiglio, la Corte d’Assise di Latina ha condannato l’avvocato Francesco Palumbo a 14 anni di reclusione, con l’accusa di omicidio e tentato omicidio di un complice del malvivente ucciso.
L’imputato è stato anche condannato a versare un risarcimento di 300mila euro in contanti e un appartamento come risarcimento alle parti offese.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note soltanto tra 90 giorni, ma è certo che i legali dell’avvocato Palumbo faranno ricorso in Cassazione.
Come riferisce Il Messaggero, la sentenza di condanna è stata maggiore rispetto alla richiesta del pubblico ministero, che aveva ipotizzato una pena di 12 anni di carcere.
La corte d’Assise di Latina ha condannato Palumbo anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’interdizione legale per l’intera durata della pena.
Il giorno della rapina, Palumbo esplose dodici colpi con una pistola legalmente detenuta, sei dei quali andarono a segno. Due colpirono il 42enne Domenico Bardi al torace, mentre il complice Salvatore Quindici rimase ferito, ma riuscì a darsi alla fuga insieme al terzo malvivente.
Gli altri complici della vittima furono arrestati qualche giorno il colpo nella villetta di Latina, dalla squadra mobile del capoluogo pontino.
L’imputato ha sempre sostenuto che i ladri gli avessero puntato contro una pistola.
Palumbo ha riferito che l’allarme a casa dei genitori suonava spesso, anche senza motivo, e quindi anche quel pomeriggio pensava si trattasse di un falso allarme, ecco perché non aveva allertato subito le forze dell’ordine.