Oggi 1 Maggio finalmente, dopo anni di restrizioni e preoccupazione, tornano sulle nostre tavole le fave ed il pecorino rispecchiando così la storica tradizione di Roma. Ecco il perché viene tramandato di generazione in generazione.
Oggi finalmente si inizia a respirare un’aria diversa, sono ormai molti gli anni di restrizioni e preoccupazione che hanno accompagnato la quotidianità di ogni italiano. Gli attimi di paura e la perenne ansia del futuro hanno fatto si che in molti accantonassero le tradizioni del nostro Paese, le quali ci accompagnano ormai da innumerevoli fin dall’antichità. Una di queste ad esempio è proprio quella romana, la quale ha sempre portato speranza e felicità in tutti coloro che l’hanno rispettata e tramandata di generazione in generazione.
Si tratta di una tradizione semplice accompagna tutti i romani e non solo in questo giorno di festa. Questa tradizione infatti viene tramandata ormai da innumerevoli anni. Per chi non lo sapesse la sola origine del pecorino romano infatti risale perfino all’Antica Roma.
Sono numerose infatti le testimonianze storiche che lo vedono come protagonista indiscusso. Si narra infatti che questo incredibile formaggio veniva fornito a tutti i legionari prima ancora di scendere in battaglia mettendo in pericolo la loro stessa vita. Per questo motivo infatti viene considerato un alimento che porta speranza e felicità.
Fave e Pecorino il 1 Maggio a Roma, la tradizione senza tempo trona sulle tavole italiane
Come vi abbiamo già anticipato questo formaggio lega delle epoche storiche al nostro presente. Anche se molte testimonianze lo vedono principalmente legato a Roma, vi sono alcuni documenti che lo condurrebbero alla Sardegna, di fatto negli anni la produzione di questo formaggio ha coinvolto più popoli. Oggi finalmente torna lo spirito di festeggiare e di tramandare ciò che ci è stato tramandato a noi. Per quanto riguarda le fave invece, la loro storia è completamente diversa da quella del pecorino, vi sono infatti alcune testimonianze che risalgono all’Antica Grecia.
A queste ultime veniva associato un significato crudo e feroce. Le fave di fatto rappresentavano la morte ed al mondo delle superstizioni. Con il tempo però questo assurdo significato ha iniziato a variare ed oggi, assieme al pecorino, rappresenta un vero e proprio simbolo di Roma. Inoltre, per poter portare a tavola questa goduria non serve assolutamente nulla di particolare. Non è necessaria la cottura infatti poiché le fave possono essere degustate perfino crude.
L’unici accorgimenti da adottare sono due: le fave devono presentare un colorito verde e non devono essere presenti macchie di ogni genere. D’altro canto il pecorino deve essere stagionato, come da programma, ma di poco dal momento che va seguito dalle fave. Con una bassa stagionatura infatti si andrà ad ottenere un sapore aromatico e non piccante. Ovviamente il pecorino inoltre deve presentare la cosiddetta ‘lacrima’. Quest’ultimo viene creato con latte di pecora per poi aggiungere il caglio d’agnello.