Omicidio Maria Paola Gaglione, morta mentre era inseguita dal fratello: condannato a 9 anni

Il fratello di Maria Paola Gaglione è stato riconosciuto colpevole di omicidio preterintenzionale, ma è caduta l’accusa di omicidio volontario. 

Maria Paola Gaglione - Ciro Migliore
Maria Paola Gaglione – Ciro Migliore – LettoQuotidiano.it

La ragazza aveva una relazione con un trans, ma il fratello non approvava la sua scelta di vita. La sera della sua morte la speronò, fino a farla cadere dal motorino.

La morte di Maria Paola Gaglione

La notte tra l’11 e il 12 settembre 2020 Maria Paola Gaglione, 18enne di Caivano (Napoli) si trovava a bordo del motorino con il ragazzo transgender con cui aveva una relazione, Ciro Migliore.

Quella sera il fratello di Maria Paola, che non approvava quella scelta, speronò i due ragazzi con un altro mezzo.

Ciro Migliore perse il controllo delle due ruote, tanto da finire fuori strada. La 18enne batté la testa su un tubo di irrigazione e morì praticamente sul colpo, per una profonda ferita alla gola.

Ciro Migliore rimase ferito, non in modo grave. Inizialmente s’ipotizzò che i due fossero rimasti coinvolti in un terribile incidente, ma quello che emerse qualche ora dopo raccontò tutt’altro.

Gli inquirenti scoprirono infatti che il motorino su cui viaggiavano la vittima e il suo compagno era stato speronato dal fratello della ragazza.

Nel febbraio dello scorso anno, Ciro Migliore era stato fermato nel corso di un blitz dei carabinieri. I militari lo avevano arrestato per spaccio di droga nel Parco Verde di Caivano.

funerali Maria Paola Gaglione
Funerali Maria Paola Gaglione – LettoQuotidiano.it

Migliore era stato quindi condotto nel carcere di Pozzuoli, perché, nonostante il suo percorso per diventare uomo fosse iniziato da tempo, all’anagrafe risulta essere ancora una donna.

La condanna di Michele Antonio

Nella mattinata di giovedì scorso, 5 maggio, i giudici della Prima Sezione della Corte d’Assise di Napoli, presieduta da Teresa Annunziata, hanno emesso la sentenza di condanna per Michele Antonio, fratello di Maria Paola Gaglione.

Il giovane è stato condannato a 9 anni e 6 mesi di carcere. Il reato contestato a Gaglione è stato derubricato da omicidio volontario a preterintenzionale.

Cadute anche tutte le aggravanti, essendo il giovane incensurato.

Secondo i giudici, Michele Antonio non avrebbe voluto uccidere la sorella, ma voleva “soltanto” punirla per quella relazione che lui e i suoi familiari non approvavano.

Stando a quanto riferito dai genitori della vittima, la storia di Maria Paola Gaglione era ostacolata non per motivazioni di orientamento sessuale, ma perché Migliore era ritenuto una persona poco affidabile, visto che era già finito in manette per reati di droga: l’8 aprile 2019.

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