Un frutto di maggio che piace tantissimo sono le albicocche, morbide, dolci e succose è un frutto che però nasconde al suo interno delle insidie.
Il nocciolo di albicocca è il seme dall’interno dell’albicocca. Si ottiene spaccando e rimuovendo il guscio di pietra dura.
Frutto di maggio, cosa può renderlo tossico
La noce dell’albicocca è molto velenosa in quanto al suo interno è presente una tossina vegetale “l’amigdalina”, che si converte in cianuro dopo averla assunta.
L’avvelenamento da cianuro può causare: la caduta della pressione sanguigna, febbre, nausea, nervosismo, sete, letargia, dolore alla testa, dolori muscolari, oltre ai dolori articolari e l’insonnia, può essere anche fatale!
A diversi semi sono stati attribuiti proprietà antitumorali. Uno tra questi, è presente all’interno del seme: l’amigdalina. Tuttavia, alcune ricerche hanno stabilito che tali proprietà in realtà non esistono.
La pericolosità di questa sostanza ha motivato l’Agenzia Europea per la sicurezza Alimentare (Efsa ) ad aumentare il livello di attenzione nei confronti dell’albicocca. Quest’allerta sulle albicocche ha dato il via ad una rinnovata regolamentazione che riguarda il commercio di questi semi.
In parallelo, la stessa Agenzia conferma come il consumo della frutta in questione, risulti del tutto innocua per il benessere di chi l’assume.
Avvertimento doveroso
Anche se l’albicocca non è l’unico frutto in cui sia presente. in modo variabile. l’amigdalina, è pur vero che riguardo questo nocciuolo legnoso dell’albicocca è proliferato un vero e proprio mercato.
La motivazione a questo, la ferma convinzione che non ha trovato riscontro positivo, di eventuali prove scientifiche, che i composti siano degli energici antitumorali. Insieme alle albicocche contengono amigdalina anche: ciliegie, mandorle e prugne.
La maggior parte dei noccioli e dei semi di albicocca che vengono commercializzati nell’Unione Europea, provengono da paesi extra UE e sono solitamente venduti on-line. Sul web si legge che il prezzo dei semi può variare a partire dai 12 euro, a seconda del brand e della confezione in busta.
Ma non esiste solo la vendita, diversi siti accompagnano i nocciuoli di albicocca, con dei consigli su quanti semi si dovrebbero ingerire giornalmente per avere questi “fantomatici benefici”. Su alcuni siti on-line l’assunzione è promossa tra 10 e 60 semi ogni giorno.
Come abbiamo già indicato, l’EFSA non entra nella questione dei benefici per la cura del cancro, ma lo fa nella sicurezza alimentare e secondo l’agenzia c’è il rischio di avvelenamento da cianuro se si supera l’assunzione massima indicata.
L’Agenzia chiarisce che sono necessarie ulteriori informazioni per determinare se ci sono differenze oggettive tra i semi di albicocca dolce e amara, nonché l’esistenza di differenze nel contenuto di cianuro dei due tipi.
È inoltre necessario verificare la presenza di cianuro nei noccioli di albicocca e prodotti derivati.
Al momento l’Agenzia mette in guardia sui gravi rischi per lo stato fisico legati alla presenza dei composti presenti nei semi di albicocca e nei loro derivati, e lancia una raccomandazione sull’assunzione massima sicura.