Circa la presenza di pesticidi sulla mele se ne discute ormai da diverso tempo, in considerazione della popolarità di questo frutto che leverebbe il medico …
Gli agrofarmaci, sono più comunemente chiamati i pesticidi, forse in maniera erronea, ma di loro e delle loro potenziali pericolosità si parla quasi dai tempi dell’Eden.
Mele, sono ancora un frutto sicuro?
Se un tempo trovare un verme nelle frutta ce le faceva scartare, forse oggi potrebbe stare ad indicare che è priva di pesticidi!
Il tema dei pesticidi o agrofarmaci che dir si voglia è sempre molto attuale. Questo in modo particolare quando si parla dell’inquinamento e dei rischi di quanti vivono in prossimità delle zone di produzione italiane.
Che si tratti di pesticidi sulle banane, forse la coltura più sottoposta a questi trattamenti, o di mele, si deve comprendere a fondo se consumatori ed ecosistema sono a rischio.
Come siamo arrivati alla diffusione dei pesticidi
La coltivazione delle mele convenzionale, necessita degli agrofarmaci, lo scopo quello di proteggere i frutti e le piante dalla possibile infestazione di parassiti e dalle malattie.
Tuttavia questo processo interessa non solo il frutto in sé, ma tutto l’ecosistema agricolo, per cui i terreni, le acque sottostanti, le piante e gli animali che gravitano attorno ad esso.
Ovviamente alla fine di tutto il percorso ci sono i consumatori, cui interessa conoscere la pericolosità di ciò che mangiano.
Stando a diverse valutazioni, tra le quali quelle eseguite dal mensile tedesco Öko-Test, provenienti da varie nazioni di tutto il mondo, solo 9 mele sono risultate prive di residui indesiderati.
Una mela italiana su tre è risultata “pulita”. Infatti solo 4 mele delle 22 esaminate provenienti dalle colture convenzionali sono risultate prive di residui.
Nel test si sono valutate anche la coltivazione fatta a molta distanza e lo stoccaggio delle merci per mesi nelle celle frigorifere. Il tutto per poterne fare una vendita per tutto l’anno.
D’altra parte la natura ha i suoi periodi di nascita, crescita e maturazione, che in questo modo vengono azzerati.
Gli studi sulle mele
Lo studio aveva avuto come oggetto 126 campioni di mele, tra le 109 pin agricoltura convenzionalmente e per le restanti da agricoltura biologica. La provenienza dei frutti presi in esame provenivano da 23 catene di supermercati, ed analizzati in modo indipendente da un laboratorio.
Ben l’83% dei frutti provenienti da Paesi europei, da agricoltura convenzionale conteneva residui indesiderati, mentre solo il 17% delle mele (non provenienti da colture biologiche), testate era senza residui.
Inoltre queste sostanze tossiche sono bioaccumulabili, e attraverso i vari passaggi risalgono la catena alimentare a danno di tutto l’ecosistema, compresi i possibili rischi per la salute umana.
Basti pensare quale danno ha portato alla crisi del miele, per l’impatto che questi pesticidi hanno a lungo andare sugli alveari e nel complesso per l’ambiente.
Come eliminare i pesticidi dalle mele?
Considerata la pericolosità di questi trattamenti chimici, le nostre possibilità sono o non assumere nessun prodotto trattato, e questo ovviamente è impossibile, o prima di mangiarli si seguono alcune procedure di lavaggio.
Facile, economico e a portata di mano lo hanno tutti in casa, si tratta del bicarbonato di sodio. Una volta preparata una ciotola capiente con dell’acqua facciamo sciogliere un paio di cucchiai di bicarbonato di sodio all’1%.
Quindi immergiamo la nostra frutta in ammollo per 15 minuti, infine sciacquiamo più volte, per eliminare eventuali residui della polvere.
Ovviamente se si sbucciano le mele saremo più al sicuro dai pesticidi. Peccato però che andranno via anche delle importanti fibre. Dunque non sottovalutiamo troppo la presenza di un verme sulla frutta, potrebbe invece essere un buon segno.