Il tanto atteso 200 euro bonus lascerà diversi pensionati a bocca asciutta, molti di loro intatti sono stati esclusi dall’assegno.
Il decreto Aiuti e energia arriva per coprire il momento di crisi vissuta di riflesso al conflitto ucraino. Per la copertura del bonus il governo ha programmato una dotazione da 6,5 miliardi di euro.
Bonus 200 euro, a chi spetta
Il bonus 200 euro ha come scopo aiutare le famiglie a far fronte all’impennata delle bollette, grazie ad un’accorgimento allegato nel decreto Aiuti.
Pertanto stando all’ultima bozza dello stesso, coloro che potranno beneficiare di questo apporto una tantum potrebbero arrivare ad
essere 32,5 milioni.
Questa cifra è dovuta all’estensione del provvedimento anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza, i disoccupati con Naspi e Discoll e anche i co.co.co. I lavoratori subordinati potrebbero avranno la cifra accreditata nello stipendio grazie alla contribuzione tra giugno e luglio.
Riguardo i lavoratori autonomi è probabile che per questa categoria di lavoratori, si possa creare un fondo da parte del Ministero del Lavoro. Questo similmente a quanto creato nella fase dell’emergenza Covid, grazie ai contributi straordinari introdotti durante la fase dell’emergenza della pandemia.
Per quanti sono in pensione, saranno le casse di previdenza a doversi occupare di versare l’importo direttamente sulla pensione nel mese di luglio. Ma non tutti devono aspettarsi di ricevere i 200 euro bonus.
Inoltre per qualunque categoria è stabilito il tetto annuo del reddito lordo a 35mila euro.
Disoccupati pensionati
Prima di procedere al riconoscimento dei 200 euro, l’Inps procederà al riscontro, in modo da esonerare quanti precisamente beneficiano del il bonus, come ad esempio nelle famiglie in cui è presente un componente con un reddito minimo, che ha diritto al bonus come dipendente.
Per quanto riguarda la mensilità di luglio 2022, l’Inps ( a seconda dei casi), corrisponderà automaticamente l’assegno una tantum di 200 euro ai pensionati, ai “prepensionati” e a coloro che hanno usufruito del sussidio di disoccupazione nel mese di giugno.
Ai fini del calcolo del tetto di 35.000 euro sono considerati i redditi di ogni genere , compresi quelli in esenzione da imposta o sottoposti a ritenuta alla fonte o ad imposta sostitutiva. Il bonus 200 euro una tantum non costituisce reddito ai fini fiscali.
Non sono inclusi nel conteggio i redditi derivanti dall’abitazione e dalle eventuali appartenenze, le indennità di fine rapporto e le retribuzioni arretrate soggette a tassazione separata, gli assegni per il nucleo familiare, le indennità familiari e il contributo unico universale.
È opportuno dire che solo con l’ultima busta paga di dicembre è possibile determinare il reddito da lavoro in verità percepito e, di conseguenza sapere con certezza quest’ultimo è all’interno del limite dei 35.000 euro che dà diritto al bonus di 200 euro in busta paga.
Contrariamente, si può rischiare di dover successivamente rimborsare i 200 euro,. Questo vorrebbe dire che ciò che appare come un aiuto oggi potrebbe trasformarsi in una bufala finale.
Tutti i pensionati al di sotto di tanto dei 35mila non hanno nulla da temere.