Oltre che sui pomodori i pesticidi sono ovunque, soprattutto nella frutta e nella verdura che mangiamo quando non sono biologici.
Riguardo questo problema che cosa dobbiamo fare? Ci limitiamo a sopportare o facciamo scelte intelligenti per la nostra salute?
Pomodori, MAI scegliere questi al supermercato
Innanzitutto, è importante sapere che non tutti i prodotti ortofrutticoli sono uguali per quanto riguarda l’inquinamento da pesticidi. Alcuni hanno più probabilità di altri di essere contaminati in proporzioni preoccupanti.
Diverse organizzazioni europee hanno studiato la questione e misurato i livelli di inquinanti per ciascun frutto e ortaggio al fine di stabilire una classifica. Tra gli effetti che una persona può subire dall’esposizione a queste sostanze chimiche ci sono danni al sistema nervoso o immunitario e malattie della pelle come la dermatite.
Nell’uomo c’è un accumulo di sostanze chimiche negli organismi viventi che, nel tempo può causare malattie legate al metabolismo, danni ai polmoni, al fegato, epatiti tossiche, danni al sistema nervoso o immunitario, tra gli altri.
Può anche causare malattie della pelle, come dermatiti o pigmentazione nel caso degli allevatori, dovute alla frequente esposizione e al contatto con foglie con residui. Una delle maggiori preoccupazioni è che i produttori d non percepiscano a fondo il rischio dall’uso di questi pesticidi, nonostante esistano.
Inoltre, non hanno informazioni chiare su dove stanno andando i residui dopo averli applicati. Questo avviene perché sia i pesticidi che gli antiparassitari vengono impiegati per eliminare gli insetti che finiscono con il creare danni alla pianta, ai loro frutti e di conseguenza al raccolto.
Purtroppo i pomodori sono ortaggi in cui sono riscontrabili numerose tracce e residui di pesticidi. Questo perché rientrano nella tipologia di ortaggi a buccia estremamente sottile.
Paesi che nel mondo producono pomodori
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), i pomodori sono prodotti in 177 paesi del mondo, con Cina e India tra i principali produttori.
Turchia, Stati Uniti, Egitto, Iran, Italia, Spagna, Messico e Brasile contribuiscono per circa l’81% alla produzione mondiale.
Le concentrazioni che troviamo nei pomodori non sono elevate; di conseguenza, una volta ingeriti, i nostri ortaggi non creano immediati sintomi di intossicazione, ma a lungo termine si possono contrarre le malattie quali: fertilità, obesità, e anche tumori.
In realtà, i nostri apprezzati pomodori subiscono rigorosi controlli per garantire la salute dell’uomo, tuttavia il problema è che molte delle verdure che si possono trovare in tutta sicurezza nei supermercati hanno una provenienza extraeuropea, in cui i controlli risultano molto carenti e pertanto rappresentano un rischio più elevato per la nostra salute.
Ovviamente un prima passo è scegliere e acquistare sempre ed esclusivamente prodotti biologici e controllati. Un aiuto prevede che siano lasciati in ammollo con acqua e bicarbonato, e possibilmente privati della buccia quando si preparano dei sughi di pomodoro.
Perfetto sarebbe avere un luogo dove piantare i propri pomodori biologici!
L’agricoltura è una delle attività dell’uomo in cui sono applicate deliberatamente sostanze tossiche ed è vista come una pratica ‘normale’. E anche se non è fatto intenzionalmente, dobbiamo coinvolgere ed essere chiari su tutti questi rischi”.
Tenendo conto di ciò, propone una transizione agro-ecologica attraverso l’istruzione e la formazione, guardando ad altri tipi di gestione già esistenti e promuovendo l’interesse per i sistemi agro-ecologici che possono ancora produrre cibo, ma in modo sano.