Chi commette questi errori nella dichiarazione dei redditi, può incorrere in sanzioni fino a 25.882 euro e rischia la reclusione fino a 3 anni.
Le sanzioni ammnistrative vengono applicate in diverse occasioni, e non solo quando non si presenta, pur essendo obbligati, la dichiarazione dei redditi. Vediamone insieme cosa potrebbe accadere.
Dichiarazione redditi, occhio all’errore
Da qualche anno, la maggior parte dei sussidi governativi accordati ai nuclei familiari è corrisposta a seconda delle loro reali esigenze finanziarie.
Di conseguenza, in questo modo è stato fatto ogni tentativo affinché i sussidi di importo più elevato, fossero assegnati a tutti quelli che ne hanno effettivamente la necessità.
In particolare, per quanto riguarda l’assegno per figlio unico, il cui ammontare è variabile a seconda dell’ISEE dichiarato dal nucleo familiare. Lo strumento di rilevazione dell’ISEE è utilizzato al fine di stabilire in modo preciso il quadro economico dei nuclei familiari.
A seconda del suo effettivo ammontare, è possibile beneficiare delle prestazioni e dei servizi previsti. Più questo valore è minore, maggiori sono le prestazioni di cui si può beneficiare.
Anche per questo è sempre giustificato il tentativo di diminuire l’ISEE. Nella compilazione, tuttavia, è necessario restare fedeli alle disposizioni di legge, dal momento che in caso di errore nella compilazione della DSU si rischiano sanzioni fino a 25.882 euro.
Calcolo dell’ISEE
Per eseguire il calcolo dell’ISEE occorre è necessario compilare Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), tuttavia possiamo incorrere in errori. In tal caso cosa potrebbe accadere? In questo caso l’INPS invierà un avviso con il quale si chiederà di riesaminare la dichiarazione fatta rettificando le inesattezze.
Gli errori riscontrati dall’INPS, quindi, devono essere corretti, lo stesso vale se non sono stati indicati dati sensibili per il computo finale. Per ovviare a tali mancanze da parte del contribuente è possibile inoltrare il modulo FC3 supplementare con cui correggere e inserire gli eventuali dati assenti.
Si può anche procedere a una nuova compilazione della DSU, immettendo tutti i dati esatti. La rettifica dell’ISEE si realizza, comunque in ambedue i casi. Qualora non si provveda a rettificare l’ISEE irregolare o non veritiero, di fatto, si possono rischiare sanzioni molto pesanti.
Queste possono comportare non solo a sanzioni amministrative di una certa sostanza, ma anche addirittura sfociare in sanzioni penali.
Tali penalizzazioni sono comprese tra i 5.164 euro e i 25.882 euro. Ad ogni modo, la penale da pagare non può essere superiore a 3 volte il valore del beneficio goduto con l’ISEE non corretto.
Sanzioni penali
Qualora la somma totale degli sgravi goduti sia superiore a 3.999,96 euro, è prevista inoltre una sanzione penale. A questo punto si può rischiare anche una reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Tali sono le reali ripercussioni di un ISEE non veritiero o non corretto.
Inoltre si può andare incontro anche a delle ripercussioni indirette, ad esempio se il valore dell’ISEE corretto è più alto il candidato può perdere tutte le agevolazioni legate all’indicatore.
Le agevolazioni, comunque, non saranno solo sospese. L’Agenzia delle Entrate procederà al recupero degli importi versati e non dovuti. Insomma, l’INPS provvederà al recupero della differenza tra quanto ricevuto e quanto effettivamente dovuto