Il 17enne si era tuffato nel mare dinanzi Nettuno il pomeriggio del 29 maggio scorso, nonostante le onde grosse.
L’amico che era con lui è riuscito a mettersi in salvo, mentre per il 17enne Omar era scattato immediatamente l’allarme. Questa mattina, la capitaneria di porto ha diramato la notizia del suo ritrovamento.
17enne annegato a Nettuno: ritrovato il corpo dopo 4 giorni
L’arrivo del caldo lo aveva convinto a fare un tuffo in mare insieme a un amico, nonostante le condizioni dell’acqua e le onde grosse.
Così, Omar, 17enne di origini nordafricane, e l’amico si sono tuffati nelle acque di fronte alla spiaggia antistante alla chiesa di Santa Maria Goretti, a Nettuno.
Nuotare in quel mare si è rivelato ben presto un’impresa impossibile, così l’amico e Omar avevano deciso di tornare a riva.
Se l’amico era riuscito a salvarsi, Omar era stato risucchiato da quelle acque, tanto che era scattato subito l’allarme.
Avviate le ricerche della capitaneria di porto, lungo la costa da Fiumicino ad Anzio, ma del corpo del 17enne nessuna traccia.
Fino a questa mattina, quando gli uomini della Capitaneria di Porto di Roma hanno avvistato e recuperato il cadavere, a cinque miglia dalla costa di Lavinio.
Diciassettenne annegato nel lago di Como
Il 27 maggio scorso un’altra tragedia simile si è verificata nelle acque del lago di Como. Un ragazzo di 17 anni si è tuffato da un pontile del porto comasco, in via Geno, mentre il fratello e alcuni amici lo attendevano fuori dall’acqua.
Sono stati proprio loro a lanciare l’allarme quando si sono resi conto che il ragazzo non riusciva a risalire.
I giovani hanno quindi immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto è giunta una squadra dei vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo del ragazzo dalle acque, avviando le procedure di rianimazione.
I sanitari del 118 si sono poi occupati di trasferirlo d’urgenza all’ospedale Sant’Anna di Como.
Nel nosocomio lombardo i medici hanno tentato anche la procedura di ossigenazione extracorporea a membrana, il cosiddetto ECMO, che però non è bastato a salvargli la vita.
La mattina del 28 maggio scorso l’adolescente è deceduto durante il ricovero in ospedale.
Le tragedie in mare, con l’arrivo della bella stagione, sono ormai una costante. L’annegamento è infatti la terza causa di morte per i giovani sotto i 15 anni d’età.
Nel mondo, i tassi più alti di mortalità coinvolgono i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni.