Gli ftalati sono pericolosi, lo dice anche il Ministero della Salute. Eppure vengono tuttora utilizzati in diversi prodotti di consumo, tra cui la plastica. Questi prodotti chimici conferiscono maggiore flessibilità e modellabilità alla plastica: vengono aggiunti in prodotti per la conservazione di alimenti (incluse le bottiglie di plastica) e di cosmetici.
Uno studio guidato dalla NYU Grossman School of Medicine e pubblicato su Environmental Pollution ha evidenziato che gli ftalati sarebbero la causa di decine di migliaia di morti ogni anno soltanto negli USA.
Normative nazionali e sovranazionali (come l’UE) limitano l’utilizzo di ftalati consentendone una concentrazione massima nei prodotti.
Quali malattie provocano gli ftalati?
Le bottiglie di plastica contengono ftalati: cosa sono?
Gli ftalati sono prodotti chimici: vengono aggiunti alle materie plastiche per renderle più flessibili e modellabili. Sono tossici perché vanno ad interferire con la funzione ormonale. Si scompongono dai prodotti e vengono ingeriti.
E’ un pericolo da non sottovalutare affatto, evidenziato dallo studio pubblicato su Environmental Pollution.
Ftalati dannosi per la salute: lo studio
Gli ftalati presenti nelle bottiglie di plastica e in altri prodotti usati per confezionare alimenti e cosmetici sono pericolosi soprattutto per i bambini e per chi soffre di obesità, diabete, malattie cardiache.
Lo studio condotto dalla NYU Grossman School of Medicine ha evidenziato come i soggetti con più alta concentrazione di ftalati nelle urine abbiano più probabilità di morire di malattie cardiache ed altre cause rispetto ad altri.
Lo studio ha analizzato ed elaborato dati raccolti tra il 2001 e il 2010 su un campione di 5mila adulti di età compresa tra 55 e 64 anni. In precedenza, si sapeva che le sostanze chimiche fossero collegate alle patologie cardiache ma non che fossero collegate alla morte.
Secondo le stime, l’esposizione giornaliera agli ftalati può causare 100mila morti premature ogni anno fra gli anziani soltanto negli USA. Si tratta di stime, in quanto questa ricerca sottolinea che il rapporto causa/effetto fra ftalati e morti premature non sia ancora del tutto chiaro, seppure la possibilità della correlazione ci sia eccome. Bisogna, però, approfondire la questione, appurare quali altri fattori entrino in gioco nell’impatto di queste sostanze chimiche sulla regolazione ormonale nel nostro organismo.
Cloruro di vinile e cancro: i dati IARC
Ricordiamo una pubblicazione IARC del 2012 secondo cui c’è un legame tra cloruro di vinile (presente nelle bottiglie di plastica PVC) e cancro. Il cloruro di vinile (che contamina l’acqua contenuta nella bottiglia di plastica) può causare la cirrosi epatica predisponendo allo sviluppo di due forme di tumore del fegato: carcinoma epatocellulare e angiosarcoma epatico.
Alcuni studi hanno dimostrato che il cloruro di vinile può provocare anche danni al DNA favorendo la trasformazione della cellula epatica in cellula tumorale. Pertanto, l’IARC ha inserito il cloruro di vinile nel Gruppo 1 della sua classificazione (sicuramente cancerogene per l’uomo).
Raccomanda di tenere contenitori e bottiglie di plastica lontano dai raggi solari conservandoli per periodi brevi, non prolungati.
In Italia, in base al Decreto legislativo n.31 del 2001, il contenuto di cloruro di vinile nelle acque destinate al consumo umano deve essere inferiore a 0,5 mg per litro.