Niccolò Ciatti, 22enne di Scandicci, venne ucciso in una discoteca di Lloret del Mar (Spagna), la St Trop’, il 12 agosto del 2017.
Rassoul Bissoultanov, uno dei tre ceceni accusati dell’omicidio di Niccolò, aveva chiesto di essere processato in Spagna, perché nel nostro Paese “non avrebbe garanzia di difesa”.
L’omicidio di Niccolò Ciatti
Era la sera del 12 agosto del 2017 quando Niccolò Ciatti, 22enne di Scandicci (Firenze), venne brutalmente pestato mentre si trovava in una discoteca di Lloret del Mar, in compagnia di alcuni amici.
Stavano trascorrendo qualche giorno di vacanza nella cittadina spagnola, prima di rientrare in Toscana l’indomani mattina.
Nella sua amata terra però Niccolò non sarebbe più tornato vivo. Quella sera un pestaggio brutale lo ridusse in fin di vita. Il suo ultimo respiro lo esalò qualche ora dopo in ospedale, dove era arrivato in condizioni disperate.
A sferrargli il colpo mortale alla testa sarebbe stato il ceceno Rassoul Bissoultanov, 26 anni, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma.
La scorsa estate, dopo una lunga vicenda legale tra Spagna e Italia, il ceceno era stato estradato nel nostro Paese, ma a fine dicembre è stato scarcerato dal carcere di Rebibbia per un vizio di forma.
Le parole di Rassoul Bissoultanov e la sentenza di condanna
Sul principale indiziato per la morte del giovane toscano pendono due processi. Uno in Italia, già avviato, l’altro in Spagna, la cui prima udienza si è tenuta il 30 maggio scorso.
In Italia, se giudicato colpevole, il ceceno rischia l’ergastolo, mentre nel Paese iberico la condanna è decisamente inferiore.
“Non sono un assassino, la morte del ragazzo è stata un incidente. non fuggo dalla giustizia, però voglio essere giudicato qui in Spagna, perché non mi fido della giustizia italiana”
ha spiegato il 26enne alla stampa catalana.
Come riferisce l’Ansa, la giuria popolare del Tribunale provinciale di Girona, in Spagna, ha giudicato colpevole Rassoul Bissoultanov, perché con il calcio sferrato a Niccolò Ciatti “voleva uccidere”.
L’accusa ha chiesto 24 anni di condanna e 9 di libertà vigilata avanzata. I giurati hanno sentenziato che la pena non debba essere sospesa e non debba essere concesso l’indulto.
Assolto invece l’amico che la sera della morte di Niccolò era con lui.
Toccherà ora al giudice stabilire la condanna per il ceceno ritenuto colpevole dell’omicidio del 22enne di Scandicci.
Intanto, l’8 giugno è previsto l’avvio del processo a carico di Bissoultanov in Italia.