Il Reddito di base europeo, noto anche come Reddito di base universale 2022, interessa tutti i cittadini dell’UE. L’Unione Europea ha disposto una misura a favore dei cittadini con residenza negli Stati membri che hanno difficoltà economiche o che non percepiscono alcun reddito.
In realtà, il Reddito di base universale 2022 è slegato dall’ISEE, ma la priorità spetta a chi si trova in difficoltà economiche.
Quando arriva? Qual è l’importo previsto?
Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Reddito di base europeo 2022: importo del sostegno
Confermiamo: il Reddito di base universale 2022 spetta a tutti i cittadini europei senza ISEE.
Non è richiesta l’ISEE ed è, perciò, accessibile a tutti anche se per questa misura, come altre simili, coloro che versano in condizioni economiche sfavorevoli hanno la precedenza rispetto agli altri.
Ogni Stato membro UE ha già disposto provvedimenti simili per combattere la povertà e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro a chi non ha un’occupazione. In Italia, ad esempio, è stato introdotto nel 2019 il Reddito di cittadinanza.
Il Reddito di base europeo sostiene i cittadini meno abbienti con un importo di 640 euro mensili senza alcun vincolo anagrafico, reddituale e patrimoniale. Il sostegno dovrebbe mitigare la crisi economica innescata dalla pandemia del Covid-19 e dal caro benzina e bollette a seguito della guerra Russia Ucraina.
Reddito di base europeo: come e quando arriverà
L’introduzione del Reddito di base universale 2022 dovrebbe essere prossima e non prevede requisiti legati all’ISEE (reddito o patrimonio), all’età o alla condizione occupazionale. Del resto, la crisi pandemica che ha aggravato una crisi già in atto non ha risparmiato tante persone che in precedenza potevano contare su una tranquillità economica.
Per l’introduzione di questa nuova misura europea, pare non manchi molto. Dovrebbe entrare in vigore su impulso di un referendum. Per promuovere il referendum apposito e far passare la proposta a livello europeo, la scadenza per la raccolta di firme è stata fissata al 25 giugno 2022. L’iter che porterà all’introduzione della misura nell’arco di qualche anno potrà essere avviato con almeno un milione di firme in tutta Europa ad una condizione: ogni Stato membro UE interessato dovrà raggiungere un certo quorum.
Emerge un dettaglio legato alla retribuzione media di ogni Paese coinvolto: più la retribuzione media è alta, maggiore sarà il reddito di base europeo. In sostanza, per fruire del Reddito di base europeo sarà sufficiente una firma inoltrando la carta d’identità. Si partecipa al referendum online collegandosi al sito web it.eci-ubi-eu. Se l’Italia non dovesse raggiungere il quorum fissato non potrà accedere al Reddito di base universale.