Confermata la condanna a vent’anni di reclusione per Joselito e Michael Marras, accusati dell’omicidio dei due fratelli Massimiliano e Davide Mirabello, entrambi allevatori.
Ridotta leggermente la pena per Stefano Mura, 43enne di Dolianova, accusato di favoreggiamento e condannato a 2 anni.
La scomparsa e l’omicidio dei due fratelli di Dolianova
Era la mattina del 9 febbraio del 2020, quando di Davide e Massimiliano Mirabella, due fratelli di Dolianova, cittadina nel sud della Sardegna, si persero le tracce.
Qualche giorno dopo la loro sparizione e la conseguente denuncia da parte dei familiari dei due fratelli scomparsi, i Carabinieri ritrovarono l’auto di Davide completamente bruciata.
Alcune tracce di sangue furono poi rinvenute nell’abitazione e su un maglione appartenuto ad uno di loro.
Le sorelle e i familiari dei due fratelli hanno fatto sempre appello alle forze dell’ordine perché non fermassero le indagini.
I Carabinieri della Compagnia di Dolianova, il 20 marzo dello scorso anno, hanno arrestato due persone con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
A finire in manette i due principali sospettati sin dall’inizio delle indagini: Joselito e Michael Marras, rispettivamente padre e figlio. I due sono accusati di aver ucciso Davide e Massimiliano Mirabella e di averne occultato i corpi.
Le due vittime avevano avuti diversi screzi con i Marras. Il cane di uno dei due fratelli era stato ucciso e qualcuno abbandonò il suo cadavere sull’uscio di casa delle vittime.
Un gesto eclatante, che ben esemplifica quello che i familiari di Davide e Massimiliano hanno sempre riferito agli inquirenti: con i Marras c’era ben più di qualche normale dissidio tra vicini.
Gli imputati scelgono il rito abbreviato: la condanna in Appello
La Corte d’assise d’appello di Cagliari ha confermato la condanna a 20 anni di carcere per i Marras.
Omicidio volontario in concorso è l’accusa finale contestata all’allevatore di Dolianova Joselito Marras, 53 anni, e al figlio Michael, di 28.
Entrambi hanno chiesto di essere processati con rito abbreviato, che gli ha garantito la riduzione di un terzo della pena.
L’esame autoptico ha confermato come Davide Mirabello sia morto immediatamente a causa di una fucilata, mentre il fratello avrebbe subito una frattura del cranio. È probabile che fosse ancora vivo quando è stato abbandonato.
Anche Stefano Mura ha ottenuto l’abbreviato.
Il 43enne è accusato di favoreggiamento personale per aver riferito di aver trovato un coltello il giorno del delitto, per poi consegnarne un altro ai carabinieri. Per lui è stata emessa una sentenza di condanna di 2 anni.