Biotossine algali: il consumo di questo alimento fresco più consumato in estate nei giorni caldi può cagionare l’intossicazione dell’organismo umano.
Le biotossine algali nei molluschi sono microrganismi molto frequenti in estate. Si sa, durante la stagione estiva, è facile consumare piatti di pesce fresco, di molluschi e di crostacei. Oltre a deliziare il palato, il consumo di molluschi può nascondere dei rischi derivanti dalla presenza di biotossine algali.
In particolare, c’è un alimento fresco che consumiamo nei giorni caldi che può intossicare. Bisogna stare attenti! Ecco di quale alimento più consumato in estate bisogna prestare attenzione. È allarme biotossine algali!
Allarme biotossine: cosa provoca la contaminazione?
A causa delle fioriture algali l’acqua del mare cambia colore diventando colore rosso e/o verde. Si tratta di piccole alghe che si riproducono e vanno a coprire tutta la superficie del mare.
Le biotossine algali sono pericolose, possono annidarsi nell’acqua che beviamo o nei cibi che mangiamo. Bisogna fare molta attenzione a non ingerire i cibi contaminati: si rischia l’intossicazione.
Il consumo di alimenti freschi contaminati con le biotossine provoca dolori addominali, diarrea, vomito e conseguente disidratazione dell’organismo umano.
Inoltre, l’intossicazione provoca vomito, sete, stanchezza e mal di testa, oltre che possibili reazioni allergiche e disturbi dermatologici. Ciò dipende dalla sensibilità di ciascun organismo umano.
Allarme biotossine: occhio a questo alimento fresco!
Il consumo di alimenti freschi contaminati dalla presenza di biotossine algali provoca l’intossicazione dell’organismo. C’è un alimento fresco che mangiamo in estate che può nascondere la presenza di tossine algali.
Si tratta delle vongole veraci Nieddittas provenienti dalla coltivazione di Marceddì: il Ministero della salute ha pubblicato il richiamo dei lotti interessati. Questi sono stati commercializzati in retine da 1 kg, prodotti da Cpa Cooperativa pescatori Arborea.
Come riportato dalla nota del Ministero della Salute, il motivo del richiamo delle vongole veraci è: “Possibile presenza di biotossine algali Dsp, acido Okadaico, sul prodotto proveniente dal fornitore”.
Dalle analisi svolte dall’ASL di Oristano è emerso che le vongole veraci hanno superato i limiti dell’acido okadaico, responsabile della sindrome diarreica da molluschi bivalvi.
Allarme biotossine: la cottura dei cibi aiuta a distruggerle?
Le biotossine algali sono termostabili: ciò implica che anche la cottura dei cibi non distrugge la presenza di tossine. È importante non consumare i cibi che contengono le biotossine.
L’importante è che le vongole o che le cozze acquistate siano sempre confezionate e la confezione riporti l’etichetta con l’indicazione di provenienza. Inoltre, deve essere presente il marchio sanitario, che attesta il controllo pubblico sulla presenza di tossine.