Considerando la normativa non sempre chiara, spesso è difficile capire non solo quando si matura il diritto al pensionamento ma anche quando vantare certi diritti economici.
Il punto è che se non chiedi, se non fai valere un tuo diritto, nessuno lo farà al tuo posto e resterà inespresso e dormiente. Questo vale sia per gli assegni al nucleo familiare sia per l’aumento delle pensioni sociali. Quando si ha diritto alla maggiorazione? E’ importante saperlo.
Pensioni sociali: quando si ha diritto alla maggiorazione
La Legge concede al pensionato non solo la quattordicesima mensilità della pensione ma anche l’integrazione al trattamento minimo (525 euro) per le pensioni con importo molto basso liquidate con il sistema misto.
In più, prevede un riconoscimento economico che si traduce in maggiorazione della pensione sociale con l’avanzare dell’età. Al compimento dei 70 anni, l’importo dell’assegno sociale aumenta, si ha diritto a questa maggiorazione sulla pensione.
Non tutti sanno che l’importo delle pensioni sociali, dopo i 70 anni, sale da 525 a 661 euro.
Pensioni: a chi spetta la maggiorazione sociale
La maggiorazione sociale spetta ai pensionati che percepiscono un reddito da pensione:
- Personale, non superiore ai 6.816 euro all’anno;
- Coniugale, non superiore ai 12.901,72 euro all’anno.
Sono principalmente 3 le tipologie di maggiorazione sociale:
- Per chi ha un’età compresa tra i 60 ed i 64 anni, con importo pari a 25,83 euro;
- Per chi ha un’età compresa tra i 65 ed i 69 anni, con importo pari a 82,64 euro;
- Per chi ha compiuto 70 anni: in questo caso, l’importo della maggiorazione sociale è di 136,44.
Al pensionato integrato al minimo che compie 70 anni e percepisce la quattordicesima spetterà una maggiorazione ridotta di 124,44 euro.
A chi spetta la pensione minima
L’ordinamento previdenziale assicura una specifica tutela, ovvero l’integrazione al trattamento minimo. Ciò significa che la pensione viene integrata se è più bassa di 525 euro per garantire un minimo vitale.
Se si rispettano i limiti di reddito previsti, l’importo arriva a 525 euro mensili per 13 mensilità all’anno. Quindi, se si percepisce un assegno mensile di 400 euro ed i redditi rientrano nei limiti, si percepirà un aumento del trattamento di 125 euro.
La pensione minima non spetta solo sulla pensione di vecchiaia e su quella di reversibilità ma anche su quasi tutte le pensioni anticipate e l’assegno ordinario di invalidità.
Non spetta in caso di utilizzo del calcolo nella Gestione Separata INPS e di pensioni liquidate con sistema contributivo puro. La tutela non è prevista per chi ha iniziato a lavorare dal 1996 o successivamente.