Omicidio Elena Del Pozzo: “La mamma l’ha attirata nel campo con la scusa di un gioco insieme”

L’ipotesi che la piccola Elena Del Pozzo sia stata uccisa in casa perde sempre più consistenza, perché nell’auto della madre non ci sono tracce di sangue della bambina, il che fa ipotizzare che la piccola fosse ancora viva quando è salita sulla vettura di Martina Patti.

Elena Del Pozzo - Martina Patti
La piccola Elena e sua madre – LettoQuotidiano.it

Martina Patti ha ammesso di aver ucciso la figlia, ma il suo racconto è pieno di “Non ricordo”.

La 23enne si trova ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Nei prossimi giorni potrebbe essere disposta una perizia psichiatrica sulla donna.

L’omicidio della piccola Elena Del Pozzo: attirata dalla madre in una trappola

I primi risultati dell’esame autoptico hanno confermato quanto già tristemente ipotizzato: la piccola Elena Del Pozzo – 5 anni da compiere il prossimo luglio – è stata uccisa a coltellate.

Diversi colpi, almeno 7, che l’hanno raggiunta alla schiena, al collo e all’orecchio: saranno i risultati dell’autopsia a chiarirlo con certezza.

Martina Patti, 23enne di Mascalucia, Catania, ha ribadito di aver fatto tutto da sola. La giovane ha riferito di aver prelevato la bambina da scuola, poi di averle fatto mangiare un budino e, dopo qualche cartone in tv, l’avrebbe invitata a uscire con una scusa.

La madre l’avrebbe portata in quel campo vicino casa, dove poi è stato rinvenuto il suo corpicino martoriato, con il pretesto di un gioco insieme.

In quel campo però la piccola Elena ha trovato la morte. A confermare l’ipotesi che la bambina non sia stata uccisa in casa, ma nel campo a circa 400 metri dall’abitazione, è l’assenza di tracce di sangue nell’auto di Martina Patti, segno che Elena era ancora viva quando è salita sulla vettura della madre.

Disposto l’esame tossicologico

Sul corpo della giovane vittima è stato disposto l’esame tossicologico, per chiarire se la piccola Elena sia stata sedata prima di essere uccisa.

Qualsiasi fosse il risultato, non renderebbe il pensiero della sua morte meno atroce, ma potrebbe alleviare, almeno in minima parte, il dolore dei suoi familiari, sapendo che la piccola non si è resa conto di quanto le stesse succedendo.

bara Elena
La bara della piccola Elena Del Pozzo – LettoQuotidiano.it

Intanto, l’ipotesi che Martina Patti sia stata aiutata da una terza persona diventa sempre meno plausibile.

Gli inquirenti stanno ascoltando amici e familiari della donna, per capire se davvero Martina Patti abbia fatto tutto da sola, anche quando dopo il delitto ha cercato di occultare il cadavere della piccola sotto cenere e sterpaglie.

«Non ricordo cosa sia passato nella mia mente quando ho colpito mia figlia, anzi posso dire che non mi è passato nessun pensiero, era come se in quel momento fossi stata una persona diversa»

ha raccontato la 23enne, che si trova ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

 

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