Emergono importanti novità sulla tragedia del Mottarone, costata la vita a 14 persone nel maggio del 2021.
Secondo gli accertamenti, a causare il cedimento della funivia sarebbe stato il tranciamento della fune traente, che era completamente consumata.
La fune spezzata
Nelle ore seguenti alla tragedia del Mottarone, avvenuta il 23 maggio dello scorso anno e costata la vita a 14 persone, era emersa un’altra importante novità per quanto riguarda le indagini.
I periti tecnici, nominati dagli inquirenti della Procura di Ivrea, sono riusciti a individuare nei terreni in cui è precipitata la funivia il capo della fune spezzato.
Il punto in cui il cavo si è tranciato coincide con la parte che si trova nella morsa d’acciaio e che unisce le due estremità della fune.
In gergo viene definita testa fusa ed è tra le parti più deboli della struttura e quindi plausibilmente quella che potrebbe aver causato il disastro.
Secondo le prime ricostruzioni, il cavo della funivia si sarebbe spezzato nella parte attaccata vicina alla cabina, consumandosi un po’ alla volta.
I periti hanno riscontrato:
“Tre fili lesionati ad 8 millimetri dal colletto della testa fusa della traente inferiore del veicolo 3”.
Non solo, dagli ultimi accertamenti, è stato sottolineato che: se queste lesioni alla fune traente si fossero riscontrate durante le ispezioni mensili, andava immediata sostituita la testa fusa, cosa che invece non è avvenuta.
La tragedia del Mottarone è costata la vita a 14 persone e il ferimento del piccolo Eitan, 5 anni, l’unico sopravvissuto all’incidente.
Secondo il rapporto stilato dal Digifema, acronimo di Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime, a causare la tragedia del Mottarone sarebbe stato:
“Il progressivo invecchiamento della fune traente in corrispondenza dell’attacco della testa fusa e una inadeguata formazione del personale”.
I nomi delle vittime
Sono cinque le famiglie coinvolte dalla tragedia del Mottarone, tre delle quali residenti in Lombardia, una in Emilia-Romagna e una in Calabria.
- Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia
- Peleg Tal, nato in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia
- Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia
- Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese
- Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese
- Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l’11 febbraio del 1950
- Cohen Itshak, nato in Israele il 17 novembre 1939
- Shahaisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza)
- Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza)
- Elisabetta Personini, nata nel 1983, è deceduto anche il figlio di 9 anni, Mattia
- Zorloni Vittorio, nato a Seregno, Milano, l’8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona (Varese)
- Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)
- Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)