A volte, quando non si conoscono i propri diritti, si rischia di perdere denaro. Prendiamo, ad esempio, i lavoratori dipendenti: possono rischiare di fare la mossa sbagliata e ritrovarsi in futuro con la pensione dimezzata.
Il lavoratore dipendente dovrebbe sapere qual è l’errore da non commettere mai per evitare di perdere tanti soldi quando andrà in pensione.
Il segreto consiste nel rispondere correttamente ad una domanda: “E’ meglio lasciare il proprio TFR in azienda o spostarlo in un fondo di previdenza complementare?”.
In quale dei due casi si rischia di perdere i soldi spettanti?
Pensione dimezzata se non compi subito questa azione
Qual è l’azione giusta da compiere riguardo al proprio TFR?
Spesso, si è spinti a lasciare i soldi del trattamento di fine rapporto in azienda pensando che, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il fondo non li restituisca interamente.
Lasciare il TFR in azienda sembra la mossa giusta da fare per più di un motivo ma conviene davvero? Non prevede costi e il datore di lavoro deve rivalutare il TFR prima di liquidarlo.
Metterlo in un fondo di previdenza complementare comporta spese di gestione eppure, a conti fatti, conviene in termini di tassazione e di interessi.
Il TFR lasciato in azienda prevede la tassazione ordinaria (l’aliquota varia dal 23% al 43%), mentre se viene spostato in un fondo complementare la tassazione è agevolata. Agevolata quanto? Considerando che la tassazione base è del 15%, a partire dal 15° anno di iscrizione al fondo si riduce dello 0,3% anno dopo anno e può arrivare fino al limite massimo del 6%.
Nella migliore delle ipotesi, la tassazione scenderà al 9%. Nella peggiore delle ipotesi, si risparmia l’8%.
TFR in un fondo complementare: rendimenti maggiori
Oltre alla tassazione agevolata, c’è da considerare i rendimenti maggiori che caratterizzano il fondo complementare.
Se si lascia in azienda, il TFR ha un rendimento medio del 3,6% mentre nel fondo pensione raggiunge mediamente il 4,9% con i negoziali. Optando per il fondo aperto, il rendimento sale al 6,4%, che equivale a circa il doppio rispetto a quello maturato in azienda.
Tassazione agevolata e maggiore rendita sono le due caratteristiche che rendono il fondo complementare la scelta migliore da fare per il TFR.