Cocomero al glifosato, occhio alla provenienza: questo NON lo comprare

Bisogna fare molta attenzione nell’acquistare il cocomero, molti di questi sono pieni di glifosato. Ecco tutti i dettagli a riguardo e soprattutto come comportarsi prima dell’acquisto. Quali sono i Paesi di provenienza da evitare in ogni caso?

Cocomero al glifosato
Cocomero al glifosato – LettoQuotidiano.it

Questo frutto rimane uno dei frutti più amati ed acquistati da tutti gli italiani, inoltre con la stagione estiva gli italiani sono abituati ad acquistarlo anche solo per abitudine. Le forti temperature registrare negli ultimi anni, e non solo, ci hanno spinto appunto al desiderare qualcosa di fresco al posto del solito piatto che viene da noi consumato. Il cocomero quindi è da sempre un alimento fondamentale per tutti noi. Inoltre vanta una presenza fondamentale perfino nelle diete più amate ed ovviamente seguite e consigliate di tutto il mondo.

Proprio per questo motivo appunto dovremmo prestare molta più attenzione prima di acquistarlo in tutta spensieratezza. A seconda dalla provenienza appunto, quello che in realtà dovrebbe essere un cibo rinfrescante pieno di nutrienti si trasforma in un vero e proprio veleno per il nostro organismo. Per questo motivo infatti oggi vi daremo qualche consiglio a riguardo esponendovi chiaramente quali sono i Paesi di provenienza da evitare per no riscontrare alcun problema. Vediamo quindi nel dettaglio di cosa stiamo parlando effettivamente e come riconoscere il prodotto giusto da comperare.

Il cocomero è pieno di glifosato, ecco quali acquisti evitare per uno riscontrare problemi

Purtroppo nell’ultimo periodo questo frutto ha attirato incredibilmente l’attenzione negativa dei specialisti, i quali hanno confermato che circa 13 cocomeri su 20 sono contaminati. Ebbene si, l’eccessivo utilizzo dei pesticidi, come riportano molte testate, ha causato un aumento di sostanze dannose.

Cocomero
Cocomero – LettoQuotidiano.it

Purtroppo però, uno dei cocomeri contaminai, all’interno de quali sono stati trovate delle tracce di carbendazim e benomil. Uno dei meloni in cui sono è stato trovato un maggior quantitativo proviene dalla Costa Rica. Tutti questi dati in realtà risalgono effettivamente ad una ricerca, seguita da un test incredibilmente approfondito, da una rivista svizzere che si chiama K-Tipp.

La stessa rivista che ha condotto questa sorprendente ed a tratti preoccupante ricerca però ha affermato con assoluta certezza che, sebbene all’intento dei meloni sono presenti dei pesticidi anche molto forti, nessuno di questi ultimi è letale.

“I livelli massimi legali per i pesticidi non sono stati superati per nessun melone.”– Questo è ciò che ha riportato, pare quindi che, anche se presenti, questi ultimi sono in quantità davvero ridotte.

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